“Con Giulia rivivo la morte di mia figlia”: parla la madre di Maria Sestina Arcuri
Caterina Acciardi, la madre di Maria Sestina Arcuri uccisa 4 anni fa, parla dell’omicidio Giulia Checchettin: “Rivivo la morte di mia figlia”
“Penso che il papà di Giulia sia una persona straordinaria. Sta vivendo il suo dolore con dignità. A me l’assassino di Maria Sestina ha tolto la vita“. Così Caterina Acciardi, madre di Maria Sestina Arcuri, uccisa quattro anni fa dal fidanzato: “Ho un pensiero che mi assilla sempre, un chiodo fisso – confessa – Chissà che sofferenza ha patito mia figlia. E ancora oggi mi tortura e non mi lascia vivere”.
Un dolore senza fine e senza pace, quello che unisce Caterina Acciardi al padre di Giulia Cecchettin e a tutti gli altri che sono sopravvissuti alle figlie uccise dagli uomini che sbandieravano il loro amore ai quattro venti.
“Quando hanno trovato il corpo di Giulia Cecchettin in quel canale – si sfoga Caterina Acciardi – mi sono sentita malissimo. E’ stato come rivivere nuovamente la morte di mia figlia”.
L’omicida di Maria Sestina Arcuri è stato condannato a 22 anni di carcere il 9 novembre scorso
Maria Sestina Arcuri aveva 26 anni quando fu uccisa, a Roma, dal fidanzato Andrea Landolfi. Si era trasferita nella Capitale, dove lavorava come parrucchiera e quel weekend fatale aveva deciso di passarlo con lui, nella casa dei nonni a Ronciglione, un bellissimo borgo sulle alture viterbesi.
La notte tra il 3 ed il 4 febbraio del 2019, Landolfi la spinse giù dalle scale, al culmine di una lite, e rimase ad attendere la fine della giovane, senza muovere un dito per soccorrerla.
“L’ha guardata morire – ricorda Caterina Acciardi – e solo quando ha capito che non c’era nulla da fare ha chiamato il 118. Io non posso non pensare che la stessa agonia l’abbia provata anche Giulia. Ed è terribile, non oso immaginare le pene che Giulia, mia figlia e tutte le altre vittime hanno dovuto patire“.
Andrea Landolfi, dopo un processo durato quattro anni, è stato condannato dalla Corte di Cassazione, in via definitiva, a 22 anni di carcere. La sentenza è arrivata pochi giorni fa, il 9 novembre scorso, dopo 3 ore di Camera di Consiglio e per i giudici della Suprema Corte non ci sono dubbi: non fu un incidente quello in cui trovò la morte Maria Sestina Arcuri, ma un omicidio.
“Di quei 22 anni lui ne ha già scontati due – commenta la mamma della giovane uccisa – Quando uscirà di prigione potrà iniziare una nuova vita. Non dovrebbe essergli permesso”
“Se fosse garantita, in casi come questi, una pena a vita – continua Acciardi – questi assassini ci penserebbero sopra due volte prima di alzare le mani, perché anche il più pazzo, il più furbo saprebbe che aggredendo una donna la sua vita sarebbe finita, che se lo prendono non esce più dal carcere. Invece – conclude con amarezza – in Italia non è così”.