Borseggiatrici incinte, accattonaggio minorile, usura, tutela delle Forze dell’Ordine: sono i temi del nuovo pacchetto sicurezza.
Ieri il Governo Meloni ha approvato il nuovo pacchetto sicurezza che prevede pene più severe nei confronti dei trasgressori, a partire dalle borseggiatrici incinte o con figli fino a un anno d’età. Nei loro confronti, infatti, è stato contemplato il rinvio della pena facoltativo al posto di quello obbligatorio finora attuato. Tale modifica al Codice penale permetterà ai poliziotti di arrestare le ladre, colte in flagranza di reato, senza che queste siano liberate dal giudice in una frazione di secondo.
In ogni caso, l’esecuzione della pena non avverrà nelle carceri tradizionali ma all’interno degli istituti a custodia attenuata. La stretta del Governo è volta a tutelare tutte le vittime che vengono rapinate sui mezzi pubblici o nelle stazioni della metropolitana. Si spera che le nuove misure, introducendo interventi più incisivi contro reati questo tipo, riusciranno a modificare l’andamento delle notizie negative alle quali siamo tristemente abituati.
Nell’interesse di un maggior contrasto alla criminalità, il Consiglio dei Ministri ha approvato un pacchetto di sicurezza a largo raggio. Tra le varie modifiche al Codice penale è stata dedicata particolare attenzione alle Forze dell’Ordine che, sempre più spesso, sono oggetto di attacchi nelle piazze. Nella bozza del Ddl, esaminata dall’Agi, è scritto che “nell’ipotesi di lesioni personali cagionate a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni, si applica la reclusione da due a cinque anni e in caso di lesioni gravi o gravissime, la pena è, rispettivamente, della reclusione da quattro a dieci anni e da otto a sedici anni”.
In aggiunta, è stata introdotta “una specifica sanzione anche per le lesioni lievi o lievissime compiute in danno di un operatore della sicurezza”. La proposta normativa include anche disposizioni a tutela dei beni mobili e immobili in uso alle Forze di Polizia al fine di preservarne l’onore e la rispettabilità, talvolta denigrati. In questo caso, è prevista una reclusione da sei mesi a un anno e sei mesi, oltre a una multa compresa tra 1.000 e 3.000 euro.
Inasprite anche le sanzioni per chi rifiuta di esibire i documenti di guida o di far ispezionare il veicolo, nonché per chi non rispetta l’invito a fermarsi a un posto di blocco. I primi due casi verranno puniti con una somma di denaro dai 100 ai 400 euro (al momento è dagli 87 ai 344 euro) mentre l’ultimo caso dai 200 ai 600 euro. Inoltre, in caso di reiterazione nei successivi due anni, scatterà la sospensione della patente fino ad un mese. Se si viola un posto di blocco, invece, la patente sarà sospesa dai tre mesi ad un anno e ci sarà una sanzione dai 1.500 ai 6mila euro.
Strette anche per chi organizza, favorisce, induce o impiega minori fino a 16 anni (non più fino ai 14 anni) nell’accattonaggio. Si rischieranno fino a cinque anni di carcere. Otto anni di reclusione spetteranno a chi organizza e dirige rivolte in carcere e cinque anni a chi vi partecipa. Poi, l’attenzione del Governo si è spostata sulle categorie deboli come gli anziani a tutela dei quali è stata introdotta un’ipotesi di truffa aggravata che, oltre a inserire una multa dai 700 ai 3.000 euro, innalzerà la reclusione dai due ai sei anni in luogo degli attuali uno-cinque anni. Infine, le vittime di usura potranno contare su un ‘tutor’ che le aiuterà a reinserirsi nell’attività economica legale.