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Roma, sequestrati 270 kg di tonno rosso non tracciato: era destinato a rivendite e ristoranti

Sequestratoi270 kg di tonno rosso non tracciato a Roma
Pesce sequestrato (Immagine di repertorio) – CronacaLive ediz. Roma

La Capitaneria di Porto di Roma Fiumicino ha sequestrato sei esemplari di tonno rosso privi della documentazione sulla tracciabilità.

Prosegue l’attività di controllo sulla filiera della pesca da parte del servizio operativo della Capitaneria di Porto Roma Fiumicino che, nella serata di ieri, ha sequestrato a Roma sei esemplari di tonno rosso per un totale di 270 kg di peso. Il pesce, privo della documentazione sulla tracciabilità, si trovava su un furgone refrigerato proveniente dalla Calabria. Quest’ultimo è stato fermato nel centro di Roma mentre si accingeva a consegnare la merce nei vari ristoranti e punti di rivendita al dettaglio.

L’operazione, che ha comportato una sanzione amministrativa pecuniaria di 2.670 euro per il trasportatore, è stata condotta nell’ambito dell’attività di coordinamento del centro regionale di controllo pesca attivo presso la direzione marittima di Civitavecchia.

Ha partecipato anche il personale del servizio veterinario dell’ASL Roma 1 che che si è occupato di certificare l’idoneità al consumo del pesce sequestrato. Infatti, nella mattinata di oggi, il tonno sarà devoluto ad alcune mense locali appartenenti a istituti religiosi e centri di assistenza per persone senza fissa dimora.

La pesca del tonno rosso

Il recente sequestro ha riacceso l’attenzione sulla pesca del tonno rosso. Si tratta di una specie a rischio di estinzione nel Mediterraneo e, per tale motivo, regolata da rigide prescrizioni dell’Unione Europea. Quest’ultime includono una mirata ripartizione di quote di prodotto pescabile tra le marinerie dei paesi membri.

L’attività di vigilanza, pertanto, mira a contrastare la pesca e la commercializzazione di prodotti privi dei prescritti certificati di cattura. Tutto ciò al fine di preservare la conservazione di uno stock ittico pregiato come il tonno rosso garantendo, allo stesso tempo, che il consumatore finale abbia le informazioni sulla provenienza del suo acquisto. Lo scopo, in sintesi, è la tutela della sicurezza alimentare del prodotto lungo l’intera filiera.