Una società di Latina evadeva l’Iva acquistando pellet da altri Paesi dell’UE e rivendendolo sul mercato nazionale.
La Guardia di Finanza di Latina ha sequestrato beni per oltre 700mila euro a una società di Latina coinvolta in una presunta frode fiscale nel campo del commercio di pellet. Il sequestro preventivo è stato eseguito sula base di un decreto emesso dal Tribunale di Latina su richiesta della locale Procura.
L’indagine, avviata dalle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Latina, ha preso il via da alcune segnalazioni relative a rivenditori che vendevano il pellet a un prezzo ribassato rispetto alla media nazionale.
Le indagini hanno portato a scoprire che la società di Latina, formalmente amministrata da un 48enne disabile residente a Roma, era in realtà gestita da un uomo con precedenti penali per truffa e falsità materiale commessa da privato. La società acquistava bancali di pellet da ignari operatori commerciali di altri Paesi dell’UE, senza pagare l’Iva come previsto dalla normativa sugli acquisti intracomunitari. Successivamente, la società coinvolta nella frode li rivendeva sul mercato nazionale a commercianti e privati attraverso una rete di agenti rappresentanti, emettendo fatture di vendita con addebito dell’Iva pari al 22%.
In questo modo, la società poteva sistematicamente evadere l’Iva intracomunitaria e praticare un prezzo di vendita altamente concorrenziale rispetto a quello medio di mercato. Nell’arco di tre anni, la società ha acquistato e rivenduto pellet per un totale di circa 4 milioni di euro, evadendo l’Iva per oltre 700mila euro.