Le articolazioni sono le più esposte, ma c’è un modo per proteggersi: “Potenziare i muscoli subito dopo l’estate”.
Siamo in pieno novembre e l’inverno si avvicina sempre di più. Con l’abbassamento delle temperature arrivano anche le prime nevicate sul versante alpino e appenninico, ma anche alcune città dell’estremo nord Italia sono state già imbiancate. Impossibile, quindi, non pensare alla nuova stagione sciistica e agli splendidi momenti che solo una montagna innevata – insieme a tutto ciò che c’è intorno – riesce a regalare. Quindi “scii in spalla e andiamo a sciare”? Assolutamente no.
Nonostante in molti lo praticano solo una volta l’anno, non bisogna assolutamente sottovalutare che lo sci è un vero e proprio sport, tra l’altro uno dei più pericolosi. Sì, perché non si tratta semplicemente di mettere delle lamine d’acciaio ai piedi (il che dovrebbe essere già un segnale di dovuta precauzione) ma di dover mettere in pratica dei movimenti che devono essere prima appresi e assimilati. Ecco che, quindi, chi improvvisa una discesa senza far attenzione alle curve, alla velocità e – soprattutto – alle persone che ci sono intorno, va in contro a pericoli che potrebbero essere anche molto gravi.
Secondo quanto riferito dal sistema nazionale di sorveglianza sugli incidenti in montagna (Simon), in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, sono più di 30mila gli incidenti sulle piste da sci ogni anno. Si tratta di un numero enorme, se pensiamo al fatto che circa 1.700 di questi si trasformano in ricoveri presso un ospedale. Nelle maggior parte dei casi si tratta di uomini (il 55,4% degli infortuni, rispetto al 44,5% delle donne) e giovani (il 50% degli infortuni riguarda coloro che hanno non più di 30 anni). Ma non è tutto, perché nel 65% dei casi gli episodi di infortunio avvengono in condizioni di buona visibilità, dunque non può essere imputabile il maltempo. Il 10%, invece, rappresenta scontri con altri sciatori: questo vuol dire che nella maggior parte dei casi gli incidenti sono dovuti alla perdita di controllo.
Ovviamente non tutti gli incidenti sugli sci sono uguali e ci sono degli episodi che possono procurare parecchi danni al nostro corpo. Ma nella maggior parte dei casi, quando la caduta è piuttosto seria e si richiede un ricovero in ospedale, le diagnosi sono di fratture, distorsioni, lesioni e traumi. Il modo peggiore per concludere la propria settimana bianca. Ma c’è qualcosa che si può fare? Secondo gli esperti le cadute possono essere evitate allenandosi per tempo. Non appena finisce l’estate, infatti, è consigliabile affrontare gli allenamenti previsti dalla “pre-sciistica”. Molti importante potenziare i muscoli delle gambe e del core, così come aumentare la flessibilità muscolare e allenare la sensibilità del gesto sportivo. Ovviamente, è caldamente consigliato affidarsi ad un allenatore esperto che possa insegnare gli esercizi più adatti.
A giocare un altro ruolo importante c’è anche l’attrezzatura utilizzata durante le nostre sciate. Negli anni lo sport dello sci si è evoluto tantissimo, così come i materiali e gli strumenti utilizzati. Questi sono sempre più prestazionali e, sebbene vengano prodotti per livello (da principiante a pro), imparare ad utilizzarli nel migliore dei modi è fondamentale per gestire anche i piccoli sbandamenti, che potrebbero causare rovinose cadute. Dunque, sembra scontato ma non lo è, se non ci sentiamo totalmente sicuri è assolutamente consigliato rivolgersi ad un maestro di sci. Anche in un giorno o due sarà in grado di insegnarvi quelle tecniche di base che vi permetteranno di affrontare le piste più semplici con relativa tranquillità.