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Criminalità, a Roma è diventato difficile uscire anche di giorno: la Regione Lazio corre ai ripari

Il primo Forum regionale sulla Sicurezza . Roma-CronacaLive.it

Oltre a Francesco Rocca, intervenuti il ministro Antonio Tajani, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e Don Antonio Coluccia 

La sala Tirreno della giunta della Regione Lazio ha ospitato il primo Forum regionale sulla Sicurezza, davanti ad un parterre composto da fasce tricolore, comandanti delle polizie locali e rappresentanti delle forze dell’ordine: al centro dell’evento, la promozione della cultura della legalità ed il rilancio del ruolo della Polizia Locale per un contrasto più efficace alla criminalità organizzata.

Ruolo chiave quello dei sindaci, autorità di pubblica sicurezza sul territorio, sottolineato più volte nei diversi interventi dal presidente della regione Francesco Rocca e dell’assessore della sua giunta Luisa Regimenti, dal ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e da don Antonio Coluccia, che ha voluto portare il proprio punto di vista all’intera platea.

Come Regione Lazio – ha sottolineato Rocca – siamo impegnati per riaffermare il diritto alla legalità, alla sicurezza. Non sarà un cammino facile, ma non faremo passi indietro“. Ed ha poi aggiunto: “La repressione non è l’unica risposta, serve un grande lavoro culturale e sociale nelle scuole, negli oratori, nelle famiglie”.

Don Coluccia: “Inaccettabile che nelle periferie crimine rubi speranza a persone per bene”

Don Coluccia all’inaugurazione della Palestra della Legalità, gennaio 2023. Roma-CronacaLive.it

“Credo nella sicurezza partecipataha  dichiarato nel suo forte intervento Don Antonio Coluccianel gioco di squadra. E sono contento che a Caivano sia intervenuto lo Stato ma faccio una piccola differenza: mentre lì fanno le ‘stese‘, a Roma sparano addosso alle persone e le ammazzano“.

Spaccio, violenza e racket delle case popolari: questo è il ritratto delle periferie romane, non solo di Tor Bella Monaca, fatto dal prete antidroga, continuamente nel mirino della criminalità: “Per anni – ha continuato don Coluccia – c’è stato un abbandono di Stato, non sappiamo nemmeno quanti siano nei palazzoni, non c’è un vero censimento […] Non è accettabile – ha concluso il sacerdote – che ci siano criminali che rubano la speranza alle persone fragili e dignitose di questi territori“.