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Il lato oscuro di Roma: il fantasma di Donna Olimpia, sai dove lo puoi incrociare?

La leggenda di Donna Olimpia a Ponte Sisto
Ponte Sisto – CronacaLive ediz. Roma

Alla scoperta del lato oscuro di Roma attraverso la leggenda di Ponte Sisto e del fantasma di Donna Olimpia Pamphili.

Ponte Sisto è un luogo particolarmente noto ai romani. Non solo unisce il centro storico a Trastevere ma, essendo pedonale, permette ai passanti di immortalare i bellissimi panorami che regala la Città Eterna. La sua arcata è brulicante di musicisti di strada, turisti e movida notturna.

Solo in pochi, tuttavia, sanno che il Ponte ha un lato oscuro dove la leggenda popolare si intreccia con la storia catturando l’immaginazione di chi si trova ad attraversarlo. Costruito nella seconda metà del 1400 per papa Sisto IV, il Ponte aveva il compito di consentire il passaggio del Pontefice da una parte all’altra del Tevere. La struttura usata in precedenza, infatti, risaliva all’epoca antica ed era piuttosto antiquata.

Così fu edificato un nuove ponte a quattro arcate con un grande oculo centrale sul pilone. Quest’ultimo, detto ‘occhialone’, serviva a misurare il fiume per capire se era in piena. Aspetto architettonico a parte, nel corso dei secoli Ponte Sisto acquisì grande fama a causa delle storie inquietanti di cui fu teatro. Una di queste riguarda Donna Olimpia Pamphili, nota con il soprannome dispregiativo di ‘la Pimpaccia’.

Il fantasma di Donna Olimpia

La leggenda di Donna Olimpia a Ponte Sisto
Donna Olimpia, detta ‘la Pimpaccia’ (Pagina Facebook Spazio libero-Vivere Roma) – CronacaLive ediz. Roma

Stando alle voci dell’epoca, Olimpia Pamphili era una donna astuta e crudele che ammaliava gli uomini pur di ottenere potere. Uno dei suoi amanti era addirittura papa Innocenzo X che, tra l’altro, era suo cognato. La nobildonna aveva una grande influenza su di lui tanto che fungeva da tramite per le persone che volevano intercedere con il Pontefice. Fu così che il popolo cominciò a chiamarla ‘Papessa’.

Come se ciò non bastasse, si riteneva gestisse un giro di prostitute all’interno degli ambienti ecclesiastici. Alla morte di Innocenzo X, tuttavia, perse tutto e fu costretta a fuggire da Roma. Dopo aver riempito due casse con l’oro ecclesiastico, lasciò Villa Pamphilj su un carro trainato da quattro cavalli. Si ritirò nel viterbese dove morì, qualche anno più tardi, a causa della pestilenza.

Quella che sembra la fine della storia è, in realtà, solo l’inizio. Infatti si narra che il suo fantasma, carico di rabbia e disprezzo, perseguiti i romani. Ogni anno, il 7 gennaio, la carrozza di Donna Olimpia attraversa Ponte Sisto prima di gettarsi nel Tevere dove i diavoli l’attendono per condurla all’inferno.

Benché tale storia sia sorta nel ‘600, in un’epoca in cui la misoginia tendeva ad attribuire doti di stregoneria alle donne, c’è chi giura di aver visto davvero il fantasma di ‘la Pimpaccia’ solcare il Ponte. Un tocco di mistero che si aggiunge ai i vicoli di una città eterna e già leggendaria come Roma.