Il carabiniere commenta la sentenza: “Finisce un incubo, non ho mai tradito il giuramento”. Ilaria Cucchi: “L’Arma lo destituisca”.
“Finisce un incubo durato quasi 10 anni. Non ho mai tradito il giuramento fatto davanti alla Bandiera e non ho mai venduto i miei Alamari e mai lo farò”. È il commento su Facebook di Roberto Mandolini riguardo la decisione della Cassazione.
I giudici della Suprema Corte hanno infatti annullato senza rinvio le sentenze di condanna del maresciallo Roberto Mandolini e del carabiniere Francesco Tedesco per l’accusa di falso, dichiarando la prescrizione del reato.
“Ringrazio i miei avvocati ed i loro collaboratori – aggiunge il militare dell’Arma – che hanno lavorato incessantemente tutti questi anni per dimostrare la mia totale innocenza e soprattutto ringrazio le centinaia di migliaia di cittadini di tutta Italia, dal nord al sud, che mi hanno sempre supportato e dimostrato vicinanza in tutti questi anni, sapevano che ho sempre lavorato per loro e per la loro sicurezza”.
Anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha commentato la sentenza con un post su Facebook: “Roberto Mandolini nel 2009 era il comandante del manipolo di carabinieri che arrestarono e uccisero mio fratello Stefano. Nel corso dei processi li ha protetti, depistando, scrivendo e deponendo il falso. Grazie a questi comportamenti, Mandolini è riuscito a ottenere la prescrizione. Riconosciuto colpevole, non sconterà la pena che gli sarebbe spettata. Dopo 14 anni di processi, 16 gradi giudizio, più di 160 udienze. I miei genitori in questo e di questo calvario si sono ammalati. Mia madre è morta l’anno scorso, mio padre lotta contro una malattia neurodegenerativa. Mandolini oggi sorride, sostenendo sui social che non sarei degna della carica che ricopro. Oggi, lui sicuramente non lo è. Per questo chiedo che l’Arma gli tolga la divisa”.