Cultura

Lo sapevi che a Roma… ? Curiosità che neppure i romani conoscono

La statua parlante del Pasquino – Roma.Cronacalive.it (foto Ansa)

Luoghi meno conosciuti ma affascinanti, che nascondono storie e leggende suggestive sulla Capitale: ecco alcune tappe curiose da scoprire

C’è chi sostiene che per conoscere Roma ci vogliano almeno dieci anni. Tra i resti archeologici di epoca romana, i monumenti, i musei, i quartieri iconici, le chiese, i punti panoramici, gli itinerari gastronomici nei locali storici, la Capitale è talmente ricca di luoghi da visitare e cose da fare che non ci si può annoiare.

Oltre a siti storici e artistici famosissimi visitati da milioni di turisti, Roma nasconde anche dei segreti molto meno conosciuti, che ricoprono con un velo di mistero la Città Eterna.

Tante sono le leggende e gli aneddoti curiosi che riguardano Roma, che possiamo scoprire proprio a due passi dai monumenti dove si accalcano orde di turisti provenienti da tutto il mondo.

Una particolarità che non tutti conoscono ad esempio è lo sparo del cannone a mezzogiorno al Gianicolo: è un vecchio cannone a spararlo ogni giorno dalla pedana sotto la terrazza del Gianicolo. L’usanza fu introdotta nel 1848 da papa Pio IX a Castel Sant’Angelo, ma con l’unità d’Italia venne trasferita al Gianicolo.

L’Asso di Coppe e la cripta di ossa

Tra le numerose leggende che narrano aneddoti sulla Capitale, c’è anche quella del barbiere della Fontana di Trevi, che spiega l’esistenza di un grande vaso in travertino sull’estremità destra della celebre fontana, oggi conosciuto come “l’Asso di Coppe” per la sua somiglianza appunto con l’asso di coppe delle carte napoletane. Ai tempi della costruzione della fontana di Trevi, Nicola Salvi decise di includere anche questo vaso – che nulla ha a che vedere con il resto della fontana – per impedire a un barbiere che aveva la bottega da quel lato di vedere l’andamento dei lavori e di conseguenza di criticare ulteriormente il suo operato.

Con una passeggiata di dieci minuti, dalla Fontana di Trevi con il suo Asso di Coppe possiamo raggiungere un luogo veramente inquietante: stiamo parlando della cappella fatta di ossa nella Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini in via Veneto. Lungo un corridoio di una trentina di metri e sei ambienti si possono vedere i resti di circa 3.700 defunti, per lo più frati cappuccini: si cammina tra scheletri, teschi, ossa di tibie, femori e bacini, una visita non per tutti insomma.

L’Asso di Coppe della Fontana di Trevi – Roma.Cronacalive.it (foto Facebook)

I mulini scomparsi e le statue parlanti

Sulle sponde del Tevere un tempo sorgevano vari mulini: ce n’erano ad esempio sull’Isola Tiberina, a San Giovanni dei Fiorentini e a Santa Maria in Cosmedin. È inutile andare oggi in cerca dei mulini sul Tevere, perché purtroppo vennero eliminati nel 1871, ma possiamo trovarne le tracce solamente nelle lapidi poste nella Cappella dell’Università dei Mugnai a S. Bartolomeo sull’Isola Tiberina.

Possiamo invece ammirare ancora le Statue Parlanti: si tratta di sei statue su cui fin dal Cinquecento è usanza dei romani affiggere messaggi anonimi di critica e satira rivolti ai politici. La più nota delle statue parlanti è il Pasquino – da cui prendono il nome i messaggi affissi, detti “pasquinate” – accanto a piazza Navona; poi Marforio sul Campidoglio, il Babuino (nell’omonima via), il Facchino, l’Abate Luigi e Madama Lucrezia in piazza San Marco, unica statua parlante femminile.