Cronaca

Manifestazione pro-Palestina a Roma: 20 mila persone sfilano per chiedere il cessate il fuoco

Un momento della manifestazione contro la guerra in Palestina, a Roma, 28 Ottobre 2023 – Roma.Cronacalive.it

La protesta per la pace in piazza, cori contro Netanyahu e momenti di tensione per la bandiera di Israele strappata.

Nelle strade di Roma, 20 mila persone hanno marciato alla manifestazione per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. I manifestanti, provenienti da tutta Italia, hanno attraversato il cuore della città per tre chilometri, tra Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza anti-fascista, e San Giovanni in Laterano, al grido di “Palestina libera” e accusando Israele di “genocidio” e “apartheid”.

Una marcia pacifica, con un solo momento di tensione quando un manifestante è riuscito ad arrampicarsi sul muro di cinta della Fao e a strappare la bandiera di Israele.

Il corteo ha seguito quello che storicamente è sempre stato il percorso della manifestazione del 25 aprile, con la parola “Resistenza” che è risuonata più volte durante le cinque ore della sfilata. I giovani palestinesi in testa al corteo hanno scelto lo slogan “Generazione dopo generazione, fino alla liberazione”, esponendo uno striscione con una grande chiave nera, simbolo delle case occupate dai coloni: “rappresentano le speranze del popolo palestinese di tornare nelle proprie abitazioni”, hanno detto gli organizzatori.

La partecipazione alla manifestazione pro-Palestina

Alla manifestazione hanno preso parte diverse associazioni e organizzazioni, tra cui Cobas, PCI, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. Inizialmente era prevista anche la partecipazione di Giuliano Castellino, leader dell’estrema destra romana, che tuttavia non si è presentato. Inoltre, prima dell’inizio della manifestazione, gli organizzatori hanno invitato i manifestanti a rimuovere le bandiere italiane esposte tra la folla: “vogliamo vedere solo bandiere palestinesi – l’appello -: fuori tutti i fascisti e nazionalisti dalla nostra manifestazione”.

Le testimonianze dei giovani palestinesi

Gli striscioni e i cori dei manifestanti hanno ricordato le vittime innocenti dei bombardamenti israeliani, tra cui i “tremila bambini uccisi dai terroristi”.

Il nero, bianco, verde e rosso della Palestina hanno colorato la manifestazione che ha attraversato Roma per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, e una lunga bandiera palestinese è stata srotolata lungo il percorso del corteo, mentre i fumogeni hanno riempito di verde le strade del centro di Roma. I manifestanti hanno anche esposto i palloncini a forma di anguria, diventati simbolo della resistenza palestinese, le immagini di Netanyahu con le mani sporche di sangue e quelle dei bambini uccisi dai bombardamenti.

“La mia famiglia vive sotto i bombardamenti – è stata la testimonianza di Jasmine, giovane di Gaza -. Voglio solo dirvi che noi resisteremo e continueremo a difendere la nostra terra. Da 21 giorni ci stanno facendo affamare e assetare. Alzate la vostra voce per Gaza e per tutta la Palestina“.

I momenti di tensione

C’è stato un unico momento di tensione durante l’intera manifestazione, che ha visto un’incredibile partecipazione popolare: giovani, adulti, famiglie e anziani, tutti uniti per chiedere di fermare la strage in atto. Durante la protesta, infatti, un manifestante è riuscito a strappare la bandiera di Israele dalla sede della FAO a viale Aventino, per poi darsi alla fuga. Tuttavia, la bandiera è stata poi recuperata dopo poche ore e restituita all’organizzazione dell’ONU.

I capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, hanno espresso solidarietà ad Israele, condannando l’atto come “un gesto oltraggioso che non ha nulla a che vedere con quella pace di cui si riempiono la bocca i manifestanti e gli esponenti di sinistra che camminano insieme a loro”.

E mentre la guerra si prepara ad entrare nella quarta settimana di combattimenti, sono tantissimi i cittadini che stanno scendendo in piazza per protestare e chiedere il cessate il fuoco, da Milano ad Aosta, passando per Bologna e Viareggio. “L’ultimo giorno dei bombardamenti”, ha urlato la piazza, “sarà il primo della liberazione”.