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Roma, maxi-frode fiscale da 42 milioni: arrestati 3 consulenti

Un frame del video dell'arresto di uno dei promotori della frode fiscale ai castelli (Foto dal profilo Facebook della Guardia di Finanza)
Un frame del video dell’arresto di uno dei promotori della frode fiscale ai castelli (Foto dal profilo Facebook della Guardia di Finanza) – Roma.Cronacalive.it

L’organizzazione operava ai Castelli Romani e avrebbe creato crediti d’imposta falsi per clienti in tutta Italia.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto una maxi-frode fiscale da oltre 42 milioni di euro, realizzata grazie al supporto di sette consulenti operanti ai Castelli Romani. Al momento, risultano indagate 26 persone di cui 3 agli arresti domiciliari, quali ideatori e promotori della frode.

I Finanzieri inoltre hanno eseguito il sequestro preventivo di oltre 30 milioni di euro nei confronti di 26 persone fisiche e 18 persone giuridiche, su disposizione del gip presso il Tribunale di Velletri, su richiesta della Procura della Repubblica a quella sede.

L’indagine sulla maxi frode fiscale

Le indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Colleferro, scattate dopo una verifica fiscale a una panetteria di Artena, hanno consentito di individuare un sodalizio costituito da professionisti specializzati nell'”azzerare” i debiti tributari, creando artificiosamente crediti d’imposta falsi in capo alle imprese interessate. I consulenti fiscali, con studio a Frascati e a Roma, dietro corresponsione di una percentuale variabile tra il 25% e il 35% delle imposte non versate, avrebbero creato 11.911 modelli F24 recanti codici relativi ai crediti d’imposta fasulli, per un volume di compensazioni d’imposta quantificate in oltre 42 milioni di euro. Dagli accertamenti è emerso che 549 clienti, tra persone fisiche e giuridiche operanti in diverse aree del territorio nazionale, avevano beneficiato dei servigi dell’organizzazione.

In totale, sono indagate a vario titolo 26 persone fisiche, tra titolari di imprese individuali e rappresentanti legali di società, per l’ipotesi di reato di indebita compensazione di debiti tributari con crediti d’imposta inesistenti, con l’aggravante specifica per i professionisti prevista dalla normativa penale-tributaria. Tre dei consulenti sono stati arrestati e posti ai domiciliari.