Hanno montato le tende Igloo e chiedono al Governo di ascoltarli: stamattina gli studenti si sono accampati davanti a Montecitorio.
Chiedono al governo di ascoltare le ragioni della loro protesta, gli studenti e, intanto, si sono sedute nelle tre dente igloo che hanno “piantato” davanti a Montecitorio, stendendo uno striscione che invita alla mobilitazione il prossimo 17 novembre e recita “Non resteremo a guardare”.
Il problema è sempre lo stesso: il caro affitti e, più in generale, il caro scuola ed entrambe le piaghe affliggono tanto gli universitari quanto gli studenti delle scuole superiori.
“Siamo in piazza davanti a Montecitorio – dice Paolo Notarnicola – coordinatore nazionale della rete degli studenti medi – piantando delle tende come segno di protesta. La legge di bilancio presentata ieri è di fatto una legge che non vede l’istruzione come un mezzo per costruire il futuro di questo Paese – conclude il rappresentante del sindacato studentesco – Non scommette nei giovani e non investe in istruzione“.
“Purtroppo – fa eco Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dei giovani universitari – al di là di un investimento marginale sul caro affitti in manovra il tema è quello che gli investimenti sono comunque nel privato e non crediamo ci sarà un cambio di rotta: ci sono solo 42mila posti nel pubblico a fronte di 820mila fuoriserie e gli affitti continuano a crescere, questo condizione non possiamo più permettercela. Leggiamo il comunicato del Governo e scopriamo che l’unico investimento annunciato per il 2024 sono i 97 milioni per gli alloggi universitari – continua Piredda – una cifra ridicola. Tra l’altro non serviranno per realizzare posti letto aggiuntivi, ma soltanto per coprire un buco del Pnrr perché i fondi stanziati non erano sufficienti. Si tratta di soldi che andranno principalmente ai privati, per alloggi che possono arrivare a costare mille euro al mese” .
“All’apertura delle scuole – continua ancora Notarnicola – abbiamo manifestato davanti agli istituti scolastici di questo Paese ma nessuno ci ha ascoltati e Valditara continua a fare orecchie da mercante sui reali problemi della scuola pubblica spostando continuamente l’attenzione su temi che non sono prioritari e conducendo attraverso i provvedimenti un’opera di criminalizzazione dei giovani. La mobilitazione continua. Oggi – conclude Paolo Notarnicola – portiamo le tende davanti ai palazzi della politica per lanciare un messaggio chiaro. Non resteremo a guardare di fronte all’indifferenza della politica”.