Il quartiere Tor de’ Cenci Spinaceto è insorto per il degrado nell’ex Città del Rugby dove, domenica sera, è stato ucciso un clochard.
Il Comitato di quartiere Tor de’ Cenci Spinaceto è tornato a denunciare il degrado nell’ex Città del Rugby in via Augusto Renzini dove, domenica sera, è stato aggredito e ucciso un clochard. L’uomo, un romeno di 56 anni, è stato picchiato fino alla morte da un connazionale che è stato denunciato per omicidio.
“E’ successo quello che speravamo non succedesse. Adesso proviamo rabbia”. Così Cristiana Giubilei, vicepresidente del Comitato Tor de’ Cenci Spinaceto, che ha detto all’ANSA: “Da anni denunciamo questa situazione di abbandono, il via vai delle persone che dormono là e chiediamo un intervento”.
Nel suo disegno originario, avrebbe dovuto ospitare diversi impianti sportivi tra cui una pista di pattinaggio. La struttura, infatti, rientrava nei cosiddetti ‘Punti verde qualità’ ideati dalla giunta Rutelli. Quest’ultimi erano dei progetti di riqualificazione di Roma Capitale per la risistemazione del verde.
“Dei privati hanno speso 28 milioni di euro, con fideiussione del Comune, hanno quasi terminato i lavori del palazzetto sportivo, ma poi non li hanno finiti”, ha sottolineato Giuseppe Martire del Comitato di quartiere che ha aggiunto: “Avevamo chiesto una guardiania, ma il comune ha detto che non aveva risorse: hanno rubato tutto”.
Anche Titti Di Salvo, presidente del IX Municipio, è intervenuta spiegando che servirebbero 25/30 milioni per riqualificare la Città del Rugby. Oggi, la struttura è occupata da circa 40 persone dell’est e africane e viene usata per sversare rifiuti non identificati di qualsiasi genere: “Sono 300 mila metri quadrati che sarebbe dovuto diventare la patria del rugby, ma sono 7 anni che è abbandonato”.
“La mia proposta -ha dichiarato Di Salvo- è quella di farlo diventare un polo sportivo per gli sport al femminile che sono notoriamente in carenza di spazi. Per questo ho lanciato un appello alla presidente Giorgia Meloni, anche come cittadina del IX municipio, per aprire un tavolo con Ministero dello Sport, il Coni, la Regione e Roma Capitale. Altrimenti il Municipio da solo non ce la fa”.