Un Calvino inedito nel percorso espositivo curato da Eleonora Cardinale con oggetti, manoscritti, documenti e libri dello scrittore mai visti
Per festeggiare i cento anni della nascita di Italo Calvino è in programma dal 18 ottobre al 26 gennaio 2024 alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma la mostra “Lo sguardo dell’archeologo. Calvino mai visto”. L’inaugurazione di mercoledì 18 ottobre alle 17 sarà introdotta dal direttore della Biblioteca Stefano Campagnolo, alla presenza della figlia dello scrittore Giovanna Calvino.
I visitatori avranno modo di scoprire come lo scrittore lavorava, cosa leggeva, attraverso fogli di appunti, schemi, stesure manoscritte in brutta e bella copia, dattiloscritte e libri con tracce di lettura.
La mostra si articola in tutti gli spazi espositivi della Biblioteca lungo una narrazione che inizia nella Sala Mostre con sette sezioni, ognuna delle quali ruota intorno a un oggetto proveniente dall’abitazione romana di Calvino in Piazza di Campo Marzio 5.
La prima sezione si apre con l’album fotografico di famiglia, che ricostruisce gli anni giovanili a Sanremo attraverso i suoi libri scolastici con disegni e vignette, le pagelle, i testi giovanili in prosa e versi, una delle sue prime letture (il Gordon Pym di Poe), il certificato di nascita e un ritratto firmato Carlo Levi. Nella seconda sezione “Il sentiero dei nidi di ragno” con l’esemplare con dedica ai genitori e la recensione di Cesare Pavese, i libri di Stevenson e Conrad e il raro foglio «coscienza di classe» del 1948.
Poi si passa da Sanremo a Torino, con la terza sezione incentrata sulla trilogia degli antenati con testi e prime edizioni con dedica, insieme al saggio Il midollo del leone e alle Fiabe italiane. Nella quarta sezione troviamo i dischi di Cantacronache, progetto torinese che vede Calvino coinvolto nella scrittura di testi per canzoni. Nella quinta sezione i tarocchi adoperati dallo scrittore per “Il castello dei destini incrociati“: sono gli anni parigini, con le opere donate con dedica alla futura moglie Esther Judith Singer, detta Chichita.
La sesta sezione mostra gli anni Settanta con le tessere di partito, il testo inedito di carattere politico “Il sorpasso”, rifiutato dalla «New York Review of Books», insieme al manoscritto del racconto “La poubelle agréée”, il suo scritto più impegnato. La settima sezione è dedicata a Palomar con materiale preparatorio e bozze di stampa e al suo intervento alla Fiera del Libro di Buenos Aires, ai suoi scritti su Gadda e alle Lezioni americane.
Il primo percorso espositivo si conclude nella sala video – arricchita da una postazione multimediale – dove sono proiettati i filmini inediti di famiglia degli anni sanremesi, con le bobine e il proiettore della Pathé Baby, a testimonianza della sua passione per il cinema. La mostra continua poi nello spazio Calvino, dove sono esposti i libri che i suoi amici scrittori e poeti gli inviarono con dedica, tra cui Morante, Pasolini, Cortázar, Queneau, mentre nello spazio Carlo Levi si trova un suo ritratto.
Si prosegue poi lungo la galleria centrale con una sezione dedicata a Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, con le tavole originali delle illustrazioni di Sergio Tofano non pubblicate nel volume del 1963, ritratti fotografici dello scrittore, citazioni sulla biblioteca e sui libri tratte dai suoi testi. Infine la Sala Italo Calvino ricostruisce con gli arredi originari il salone-studio dell’abitazione romana di Campo Marzio.