Mai così poco pane sulle tavole degli italiani. Cresce il consumo di pane biologico e di varianti salutistiche, integrale e con altri cereali
In poco più di un decennio una pagnotta su tre è sparita dalle nostre tavole: i consumi di pane sono crollati raggiungendo il minimo storico con appena 80 grammi a testa al giorno.
Questo è ciò che emerge da un’analisi della Coldiretti presentata al Villaggio contadino di Roma nella grande area del Circo Massimo in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si celebra il 16 ottobre, alla presenza del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e del governatore della Regione Lazio Francesco Rocca.
Come sottoline la Coldiretti, il calo degli acquisti di pane ha subito un’accelerazione negli ultimi anni: nel 2010 il consumo di pane era di 120 grammi a testa al giorno, nel 2000 di 180 grammi, nel 1990 di 197 grammi e nel 1980 intorno ai 230 grammi.
Questo trend in discesa non si registra solo negli ultimi decenni, ma già da molto prima, basti pensare che nel 1861 il consumo di pane era di ben 1,1 chili di pane a persona al giorno.
Il pane consumato attualmente tuttavia non sempre è pane fresco, ma spesso si tratta di impasti surgelati – realizzati anche all’estero – la cui cottura è portata a termine nel punto vendita.
Per legge è denominato “fresco” il pane ottenuto secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento o alla surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, privo di additivi, conservanti e di altri trattamenti ad effetto conservante.
Secondo l’analisi della Coldiretti, assieme al taglio dei consumi si registra anche un maggior interesse per il pane biologico e risultano sempre più apprezzate le varianti salutistiche e ad alto valore nutrizionale, come il pane a lunga lievitazione, senza grassi, con poco sale, integrale, a km 0 – come il pane realizzato direttamente dai produttori agricoli di Campagna Amica anche con varietà di grano locali e varietà salvate dall’estinzione.
Inoltre con l’aumento dei disturbi dell’alimentazione sono stati creati nuovi prodotti senza glutine e a base di cereali alternativi al frumento. Ci sono anche 8,5 milioni di italiani che preferiscono preparare il pane in casa, spesso utilizzando farine di cereali antichi, come ha evidenziato l’analisi Coldiretti/Ixe’.