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Lazio, rischio aumento tasse da gennaio 2024: cali in busta paga fino a 400 euro

Possibile aumento Irpef nel Lazio
Aula del Consiglio della Regione Lazio, in via della Pisana – CronacaLive ediz. Roma

A rischio stipendi e pensioni nel Lazio a causa del possibile aumento dell’Irpef che colpirà, soprattutto, i contribuenti delle fasce medie.

A partire da gennaio 2024, a Roma e nel Lazio si pagheranno più tasse rispetto al resto d’Italia. Circa 2 milioni di contribuenti con un reddito dai 15mila ai 40mila euro, compresi pensionati e lavoratori autonomi, verseranno l’1,6%in più di Irpef ogni mese, l’addizionale regionale. Tale incremento porterà a un calo di 400 euro all’anno in busta paga.

Una batosta se si considerano anche il caro benzina, il caro energia e le addizionali comunali, già alte nella Capitale. In passato, l’aumento era stato contrastato grazie all’apposito fondo ‘taglia tasse’, istituito dalla Regione Lazio, che nel 2020 ammontava a 323 mln di euro e nel 2022 a 296 mln di euro.

L’allarme delle parti sociali

Durante un’audizione presso la commissione bilancio in Regione Lazio, il 24 marzo 2023, le parti sociali avevano lanciato l’allarme. In quei giorni, sui tavoli di via della Pisana c’era il primo bilancio dell’amministrazione Rocca che, dati i tempi strettissimi, aveva nominato una commissione speciale per l’approvazione del documento. Dal centrodestra era chiaro il messaggio che si trattava di una manovra tecnica firmata dall’ex giunta Zingaretti.

Già allora l’assessore al Bilancio regionale, Giancarlo Righini, aveva fatto intuire che sarebbe stato difficile sbloccare la situazione nei mesi futuri. In risposta ai sindacati, aveva indicato come unica opzione quella di avviare un dialogo con il Governo al fine di rimodulare il debito regionale. Quest’ultimo, nel 2021, aveva raggiunto “la cifra enorme di circa 22,75 miliardi di euro“.

La Corte dei Conti

Il 29 settembre scorso, la Corte dei Conti ha parificato il rendiconto del Lazio 2022 ad eccezione dei 170 mln di euro mancanti che vanno ad aumentare il disavanzo regionale. Una cifra non di poco conto se si considera che, negli anni passati, il Fondo taglia tasse era di circa 300 mln di euro.

Se non arriverà un intervento del Governo, i cittadini laziali dovranno affrontare, a partire da gennaio 2024, un aumento di tasse. Chi percepisce un reddito fino a 25mila euro all’anno sborserà 160 euro in più, invece, chi ha un reddito fino a 35mila euro ne pagherà 320 in più.

Righini: “Impossibile la riduzione della pressione fiscale”

Possibile aumento Irpef nel Lazio
Giancarlo Righini assessore regionale al Bilancio e all’Agricoltura – CronacaLive ediz. Roma

L’assessore al Bilancio regionale Righini, all’indomani della parifica della Corte dei Conti, ha chiaramente spiegato che “il combinato disposto di norme illogiche sommato a scelte opache e discutibili della precedente amministrazione” ha reso “impossibile ipotizzare una riduzione della pressione fiscale”.

“La giunta Zingaretti – ha detto – ci ha lasciato dei conti disastrosi e ha dirlo non siamo noi, ma la Corte, che ha sottolineato tutte le criticità finanziarie legate all’ultimo anno di gestione da parte dei nostri predecessori. In pochi mesi abbiamo dovuto fare i salti mortali per coprire diversi buchi di bilancio che ci hanno lasciato in eredità: dal disavanzo sanitario di 218 milioni, di cui 88 svincolati dal ministero dell’Economia, ai 170 milioni per parificare i conti del 2022, di cui 34 milioni di anticipazione di liquidità all’Ater per pagare la rateizzazione della rottamazione di cartelle esattoriali. A dicembre 2022, addirittura, i rappresentanti del Lazio non si erano presentati in Conferenza Stato-Regioni per rivendicare le risorse spettanti al Lazio nel riparto dei fondi per la sanità”.

“La sentenza della Corte dei Conti – ha proseguito – ci ha lasciati con l’amaro in bocca, poiché ci obbligherà a ulteriori sacrifici nel prossimo bilancio regionale. Saremo costretti, infatti, ad accantonare ulteriori somme, oltre a quelle previste a causa del disavanzo sanitario ereditato. Ciò vorrà dire altri tagli che incideranno sulla vita dei cittadini”.

“Provvedimenti che avremmo potuto evitare se chi ci ha preceduto avesse rispettato, negli ultimi anni, i rilievi della Corte”, ha dichiarato in conclusione Righini auspicando, come ultima speranza, un intervento provvidenziale del Governo.