News

Crisi Medio Oriente, Giannini: “Massima attenzione su Roma”

Esercitazione antiterrorismo nell’area del Tempio Maggiore Ebraico di Roma. Immagine repertorio. Roma-CronacaLive.it

Esplode il conflitto tra Hamas ed Israele e la Questura di Roma intensifica i controlli a protezione di possibili obiettivi 

Il Ghetto ebraico, la sinagoga,  l’ambasciata israeliana e anche gli aeroporti frequentati dalla compagnia di bandiera El Al: questi sono i principali obiettivi su cui l’Italia ha alzato il livello di allerta, intensificando il servizio di vigilanza e controllo.

Mentre i turisti si godono l’ottobrata romana, seduti nei tanti dehor dei caffè e dei ristoranti che servono specialità della Capitale, le saracinesche dei locali con cucina kosher sono rigorosamente chiusi: l’aggressione di Hamas c’entra poco, si tratta del riposo del sabato e gli osservanti non si esimono mai dallo Shabbat.

“Massima attenzione su Roma, anche se al momento non ci sono segnali particolari” – ha commentato il prefetto della Capitale Lamberto Giannini al termine del vertice per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto in prefettura. Uno stato di allerta rafforzato, rispetto al previsto, anche in concomitanza di due ricorrenze che cadranno nei prossimi giorni: il 9 ottobre ricorre il 31°anniversario dell’attentato alla Sinagoga, in cui morì Stefano Gaj Taché, mentre il 16 ottobre la memoria va al rastrellamento del Ghetto del ’43, 80 anni fa.

Preoccupazione per le ricorrenze del 9 e del 16 ottobre, l’attacco alla Sinagoga del 1982 ed il rastrellamento del Ghetto nel ’43

Esercitazione antiterrorismo nell’area del Tempio Maggiore Ebraico di Roma. Immagine repertorio. Roma-CronacaLive.it

Sulla situazione complessa e difficile stamattina è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a fare il punto della situazione, convocando i ministri ed i vertici dell’intelligence per un’analisi sui fatti accaduti ed una ricognizione sui luoghi cui garantire la massima sicurezza.

I ministri Tajani Piantedosi e Crosetto, rispettivamente titolari dei dicasteri Esteri, Interno e Difesa, l’Autorità nazionale per la sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Mantovano, l’ambasciatore Francesco Maria Talò, I direttori dei servizi – Belloni, Caravelli e Parente, con Giorgia Meloni si sono riuniti in un vertice per analizzare la crisi mediorientale e le conseguenze che potrebbero derivarne per l’Italia.

18mila italiani, al momento, si trovano in Israele ed una ventina proprio nella Striscia di Gaza: “Quelli che vivono in Israele – ha precisato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – sanno quello che devono fare. Ci siamo concentrati soprattutto su quelli che non vivono lì ma tutti quanti hanno ricevuto i messaggi da parte dell’Unità di crisi della Farnesina e dalle nostre rappresentanze diplomatiche“.

Al momento – ha detto Sergio Barbanti, ambasciatore d’Italia in Israele – tutti i nostri connazionali stanno bene“.

Attenzione anche per i 1.200 militari italiani impegnati nell’operazione Onu Unifil in Libano, a rischio anche se non direttamente presenti nel teatro della nuova guerra.