Da domani al 31 dicembre spesa meno cara: così il patto anti-inflazione agisce sul carrello della spesa sostenuto da 23mila punti vendita
L’autunno è la stagione tradizionale dei rincari, ma quello targato 2023 rischia di essere quello dei salassi: da domani, però, scatta il “patto anti-inflazione” che, fino al 31 dicembre, vedrà calmierato o ribassato il prezzo di alcuni articoli di prima necessità – dagli alimentari ai prodotti per l’igiene e per l’infanzia – grazie all’adesione di 23mila punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Una boccata di ossigeno per un intero trimestre che dovrebbe tentare di alleggerire il peso dei rincari e degli aumenti che grava sui portafogli degli italiani. Mutui, prestiti al consumo, premi assicurativi e carburanti sono tutti in forte rialzo che si scarica, primariamente, sul carrello della spesa.
Così ecco l’iniziativa del ministero delle Imprese e del Made in Italy che cerca, così, di tutelare il potere d’acquisto di imprese e famiglie, già abbondantemente eroso dal caro-vita. Il “patto anti-inflazione” firmato a palazzo Chigi con la grande distribuzione potrebbe dare un po’ di sollievo: molte catene hanno già predisposto la lista dei prodotti in offerta e che abbracciano tutta una serie di articoli di consumo quotidiano. Caffè, pasta, pannolini, latte, cibo per animali domestici, carta igienica…
Il governo, però, si aspetta che ad aderire nei prossimi giorni siano in tanti, portando la platea dei sostenitori del “trimestre anti-inflazione” a numeri ben superiori ai 23mila punti vendita che già sostengono l’iniziativa, non foss’altro che per tentare di contenere l’inevitabile emorragia di clienti a favore dei supermercati con i prezzi più ribassati.
Promozioni, prodotti a marchio proprio, carrelli a prezzo scontato o unico e prezzi fissi daranno vita ad un vero e proprio “paniere tricolore“, con i prodotti calmierati esposti sugli scaffali ed etichettati con il marchio “trimestre anti-inflazione“.
Si prevedono offerte anche su articoli di fascia più alta, così da sostenere i consumi anche dei prodotti biologici e salutistici fino a quelli equi o solidali.
L’elenco degli aderenti all’inziativa si può consultare, work in progress, direttamente sul sito del Mimit (Ministero Imprese e del Made in Italy, ndr) ma che già conta la partecipazione di Coop (oltre 1200 articoli calmierati), Carrefour (900), Conad (600) e Despar (300), con iniziative straordinarie e promozioni speciali.
Scettiche le associazioni dei consumatori, che temono un flop dell’iniziativa governativa: per Assoutenti il paniere anti-inflazione potrebbe sortire circa 4 miliardi in risparmi per le famiglie italiane ma la totale libertà di azione lasciata alle imprese sulla scelta dei prodotti da scontare e dei ribassi da praticare praticamente senza controlli effettivi “rappresentano un problema che vogliamo affrontare con il governo“.
Un incontro è già previsto, per il prossimo 4 ottobre, quando “il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, incontrerà le associazioni del Cncu e chiederemo di avviare un attento monitoraggio per verificare la reale entità degli sconti praticati”, conclude Furio Truzzi, presidente Assoutenti.
“Ciò che conta per indicare alle famiglie se il prezzo di un prodotto è iniziato a diminuire è il dato congiunturale, ossia quello rispetto al mese precedente“, spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori indicando che “è su quel dato che dovremo misurare gli effetti del Trimestre anti-inflazione”.
Per il momento, si registrano alcuni effetti pratici del “Trimestre anti-inflazione”: sono già ribassati, rispetto ad agosto, i cereali per la colazione (-2.5%), i dolcificanti (-2,1%) e cacao, vegetali surgelati e burro (-2%).