Roma, fratturano braccia a un addetto Atac: non volevano pagare il biglietto | È la quarta aggressione in una settimana
Un addetto Atac è stato picchiato violentemente da tre stranieri che non volevano pagare il biglietto alla stazione metro Ottaviano.
Nel pomeriggio dello scorso mercoledì, nella stazione metro Ottaviano, tre stranieri hanno massacrato di botte un addetto Atac che aveva provato a fermarli mentre scavalcavano i tornelli senza pagare il biglietto. Uno dei tre ha colpito il dipendente della municipalizzata dei trasporti a calci e pugni fratturandogli le braccia e causandogli lividi su tutto il corpo. Nel frattempo, gli altri due lo tenevano fermo.
La vittima, 57 anni, era appena rientrata a lavoro dopo un infarto. Il pestaggio, oltre a lividi ed escoriazioni su tutto il corpo, gli ha procurato la frattura di una mano e di un polso guaribili in non meno di 40 giorni. Prima ricoverato al San Carlo di Nancy, l’uomo è stato poi trasferito alla Columbus.
I tre stranieri, di origine magrebina, sono stati tutti identificati dalla Polizia. Nei loro confronti è scattata la denuncia di ufficio da parte di Atac.
“I dipendenti Atac subiscono quotidianamente aggressioni fisiche e verbali”
L’aggressione alla stazione metro Ottaviano è il caso più grave di una serie di episodi di violenza che, quotidianamente, si verificano nei confronti dei dipendenti Atac. Solo nell’ultima settimana è toccato a due verificatori e due addetti alla clientela che hanno riportato ferite refertate in ospedale con diversi giorni di prognosi.
“È una triste realtà resa ancora più grave dal silenzio che proviene dall’Azienda e dalle Istituzioni. È incomprensibile il mancato rispetto da parte di Atac dei propri dipendenti che subiscono quotidianamente aggressioni fisiche e verbali“, hanno dichiarato il segretario regionale Faisa-Cisal del Lazio, Gian Luca Donati, e il segretario provinciale di Roma, Antonio Cannone, sottolineando che “non è più possibile tollerare tale situazione”.
“Ogni parte coinvolta -hanno aggiunto- deve fare la sua parte e al più presto occorre aprire un tavolo di confronto, che veda la presenza di Regione Lazio, Roma Capitale, Città Metropolitana, Atac, Cotral, Trenitalia e gestori privati del Tpl. Servono azioni concrete e noi, come Faisa Cisal Roma e Lazio stiamo cercando di fare la nostra parte”.
“Oltre le continue denunce e segnalazioni abbiamo organizzato una prima edizione di un corso di difesa consapevole dalle aggressioni fisiche e verbali. Siamo certi che questo non sia sufficiente per risolvere questa emergenza ma è comunque un primo segnale di attenzione verso una situazione indecorosa che non più tollerabile”, hanno fatto sapere lanciando l’hashtag “#bastaaggressioni”.