Cultura

Claudio Baglioni al Foro Italico per il debutto di Atuttocuore

Claudio Baglioni con le scenografie di Giuliano Peparini – Roma.Cronacalive.it (foto Facebook)

Sarà a Roma il 21 settembre il debutto del nuovo live di Baglioni, che promette uno spettacolo totale, immersivo, visionario, potente

Stiamo parlando infatti di oltre tre ore di show, una quarantina di brani in scaletta, 102 artisti sul palco e 550 costumi di scena: uno spettacolo davvero imponente.

“Lo definirei un Paese delle meraviglie, di sera in sera scopro cose nuove. Chi sceglie di venire a vedere uno spettacolo deve essere stupito.

Tempo fa si parlava di musica di evasione: ecco, non possiamo far scendere il numero di tragedie che ci sono nel mondo, ma possiamo far salire quello delle cose belle e sognanti“.

Così Claudio Baglioni parla del suo nuovo spettacolo, che debutta davanti al grande pubblico allo Stadio Centrale del Foro Italico il 21 settembre.

Le date di Atuttocuore

Non sarà l’unica data romana per assistere allo spettacolo: sempre al Foro Italico infatti lo show si ripeterà anche il 22, 23, 28, 29 e 30 settembre. Dopo le sei date a Roma, Atuttocuore andrà in scena anche all’Arena di Verona il 5, 6, 7 e 8 ottobre, poi al Velodromo di Palermo il 12, 13 e 14 ottobre e all’Arena della Vittoria di Bari il 20 e 21 ottobre. A gennaio riprenderanno le date indoor passando da Pesaro, Milano, Torino e Padova, per poi proseguire a febbraio a Bologna, Firenze ed Eboli.

Il tour Atuttocuore chiude idealmente la trilogia iniziata con “Al Centro” e proseguita con “Tutti su!”. Questo nuovo live – diretto da Giuliano Peparini, ex direttore artistico del talent show Amici – è di grande impatto e sembra proprio il preludio a spettacoli in spazi ancora più grandi, come conferma lo stesso Baglioni: “Può essere considerata una prova generale per lo stadio in vista dell’anno prossimo, senza perdere il contatto con il pubblico”.

Il senso del tour

Alla fine della prova generale davanti a qualche centinaio di ospiti prima del debutto di Atuttocuore, il cantautore romano ha commentato così: “Spesso gli artisti veterani cercano il monumento autocelebrativo, che diventa una cerimonia collettiva in cui non c’è più niente di propulsivo.

Ma il pubblico va anche guidato e noi artisti abbiamo la responsabilità di cambiare qualcosa, non di dare solo quello che si aspetta. Dobbiamo dimostrare che non siamo fermi, ma che stiamo camminando verso qualcosa di nuovo e di diverso. Cercare la non omologazione“.