Dentro una cuccia di legno, ad un incrocio dove le auto sfrecciano a tutta velocità: diventa un “caso” la storia del cagnolino abbandonato
A fare scalpore non è, purtroppo, l’ennesimo abbandono di un animale da parte di chi dovrebbe prendersene cura, ma il fatto che, ad accorgersi della sua presenza ed a farne un caso “da social” siano stati un consigliere comunale e l’assessore all’Ambiente di Fiumicino.
Il cagnolino, un meticcio neanche troppo giovane, è rannicchiato dentro una cuccia di legno, unica barriera che lo separa dalle auto lanciate a tutta velocità, all’incrocio tra Passo Buole e via Col Fenilon, all’Isola Sacra. E’ spaventato e denutrito e il rumore, per fortuna, gli impedisce di mettere il tartufo fuori e fare una brutta fine. Almeno, non oggi. Proprio da lì si trova a passare, del tutto casualmente, Mario Balletta, consigliere comunale di Fiumicino, impegnato a chiacchierare con un’altra persona. Nota una cassetta di legno, in prossimità dell’incrocio e, credendolo un rifiuto abbandonato, si avvicina, già pensando all’inciviltà del gesto. Che diventa sdegno quando, dentro, vi trova il cagnolino, terrorizzato.
Non se ne va, Balletta, né continua la passeggiata. Dopo pochissimo è raggiunto da Stefano Costa, assessore all’Ambiente del comune di Fiumicino che, sul penoso ritrovamente, decide di fare un video messaggio, una denuncia: “Come può un essere umano compiere un crimine del genere – domanda – ad un incrocio tra i più trafficati della zona, è inaccettabile. Abbiamo attivato tutta la procedura di salvaguardia dell’animale“.
La segnalazione porta, sul posto del ritrovamento, anche gli agenti della Polizia Locale ed il delegato del Sindaco per la Tutela degli Animali. Massimiliano Gusai, questo il suo nome, è un esperto ed appassionato cinofilo e, dopo un’analisi sommaria, decide di affidare il cagnolino alle cure di un veterinario, per una visita più accurata.
Nel frattempo, ci si attiva per trovargli un posto per le prossime ore e, magari, anche per il futuro. In fondo, non tutti gli umani sono bestie: qualcuno sì, però…