Appello bipartisan contro l’inceneritore voluto dal sindaco di Roma, assenza del Campidoglio all’audizione in commissione Rifiuti.
Al Consiglio regionale del Lazio tenutosi ieri, un coro unanime di protesta è emerso dai sindaci di tutta la regione Lazio, indipendentemente dall’appartenenza politica, riguardo al progetto del termovalorizzatore di Roma previsto a Santa Palomba. Questo appello è stato presentato durante un’audizione in commissione Rifiuti, richiesta dai consiglieri Alessandra Zeppieri (Polo progressista) e Adriano Zuccalà (M5s), alla quale hanno partecipato anche comitati e associazioni, tra cui Legambiente Lazio, che si oppongono all’inceneritore voluto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. I sindaci, di centrodestra così come di centrosinistra e provenienti da diverse città, tra cui Pomezia, Ardea, Albano, Nemi e Lanuvio, hanno quindi espresso un netto rifiuto dell’impianto e hanno chiesto di trovare soluzioni alternative.
La sindaca di Pomezia, Veronica Felice, ha descritto il termovalorizzatore come un “mostro” ambientale. Allo stesso modo, il sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini, ha sottolineato che il danno sarà elevatissimo, soprattutto per l’agricoltura e per il valore catastale di tutte le abitazioni” chiedendo che “a prescindere dal colore politico” si salvi quella “vasta zona”.
“L’obiettivo è aumentare la raccolta differenziata“, ha affermato la consigliera di FdI, Marika Rotondi, sottolineando che “un impianto 600 mila tonnellate” ovviamente “sembra sovradimensionato”. Dall’altra parte, il Movimento 5 Stelle e il Polo Progressista hanno notato l’assenza del Campidoglio: “Quello di oggi è stato il primo confronto istituzionale sul progetto dell’inceneritore di Santa Palomba, eppure il sindaco Gualtieri non si è presentato, non ha inviato nessun delegato e non ha avuto neanche il garbo di rispondere alla convocazione. Un atto grave”, hanno affermato Zeppieri e Zuccalà.
Infine, al momento dei saluti, la presidente della Commissione Laura Corroti, esponente di Fratelli d’Italia, ha ringraziato tutti i sindaci presenti, anche gli assenti, “tranne uno”, sottolineando l’assenza del Comune di Roma anche se senza fare nomi.