Ieri pomeriggio, gli attivisti di Rete degli Studenti Medi hanno manifestato di fronte al Ministero dell’Istruzione contro il caro libri.
Stesi a terra e sommersi da libri di testo e vocabolari. Così si sono presentati gli attivisti della Rete degli Studenti Medi che ieri pomeriggio hanno manifestato contro il caro libri spiegando, sulla scalinata del Ministero dell’Istruzione, uno scontrino lunghissimo con i costi sostenuti dai ragazzi per l’anno scolastico.
Calcoli che, in media, si aggirerebbero intorno ai 5mila euro. “Siamo qui per denunciare una situazione insostenibile“, ha detto all’Adnkronos Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi. “Per gli studenti, le spese sono tantissime. -ha spiegato- Oggi (ieri,ndr), su questo scontrino gigantesco, abbiamo fatto una stima dei costi medi che i ragazzi spendono per studiare, naturalmente comprensiva anche delle spese di contesto, come viaggi d’istruzione o i trasporti”.
“Valditara ha parlato tanto di misure punitive ma non ha parlato di quello che è il welfare scolastico e di garantire l’istruzione a tutti. Certo, sono problemi che ci portiamo dietro da tempo – ha precisato Notarnicola – ma avere un ministro che non spende nemmeno una parola su questi temi è estremamente grave“. Dunque, Rete Studenti chiede che il caro libri diventi un tema di dibattito e che “vengano prese delle misure reali” non solo in questo ambito ma anche in quello dei trasporti: “Credo che ci sia bisogno di iniziare a parlare di trasporto gratuito per gli studenti su tutto il territorio nazionale”.
“Per quanto riguarda i libri ci rendiamo conto che sono spese ingenti da far sostenere tutte al governo, si può però ragionare sull’avere un comodato d’uso gratuito sui libri che vengono dati agli studenti dalle scuole e rivedere anche la normativa sulle nuove edizioni di testo”, ha proposto Notarnicola in conclusione.
All’indomani della protesta davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, la sezione del Lazio della Rete degli Studenti Medi si è presentata stamane in presidio davanti a più di 30 scuole della regione.
“Saremo davanti le scuole e davanti al Ministero per il costo sempre più assurdo di un sistema d’istruzione che si definisce pubblico. Oggi non è semplice per le famiglie di questo Paese sostenere il costo della scuola, ci chiediamo dove sia garantita l’accessibilità agli studi sancita dalla nostra Costituzione”, ha dichiarato il coordinatore nazionale Paolo Notarnicola. “Vogliamo essere ascoltati”, ha aggiunto Tullia Nargiso, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio, chiedendo “un nuovo modello di scuola, un modello che non lasci indietro nessuno”.
“Senza alcuna forma di sussistenza sempre più ragazzi abbandoneranno le mura scolastiche. Non possiamo più restare a guardare, perché non ce lo possiamo permettere. Anche per questo il 7 Ottobre saremo in piazza con i lavoratori“, ha annunciato infine Nargiso.