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Per 1 italiano su 2 la vita in Italia è peggiorata negli ultimi 10 anni

Lascito solidale (Immagine di repertorio) – Roma.Cronacalive.it

I risultati del sondaggio realizzato da Walden Lab-Eumetra in occasione della Giornata internazionale del Lascito Solidale.

Un recente sondaggio rivela che il 47% degli italiani, quasi uno su due, ritiene che la qualità della vita in Italia sia peggiorata negli ultimi dieci anni, mentre solo il 10% pensa che sia migliorata. Le principali preoccupazioni riguardano l’alto costo della vita (88%), la situazione occupazionale (66%) e il sistema sanitario (61%).
Meno benessere economico (72%), quindi, ma anche meno fiducia nel prossimo (66%) ed equità sociale (62%).

I risultati sono emersi dall’indagine “La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali,” condotta da Walden Lab-Eumetra per conto del Comitato Testamento Solidale su un campione rappresentativo di italiani con più di 25 anni, equivalente a circa 46,5 milioni di individui secondo i dati dell’Istat. I risultati sono stati presentati in occasione della Giornata internazionale del Lascito Solidale, che si celebrerà domani.

Il Comitato Testamento Solidale è attivo dal 2013 e, al momento, è composto da 28 aderenti, tra cui Ail, Aism, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Fondazione Lega del Filo d’Oro, Amref, Associazione Luca Coscioni, Cbm Italia, Unicef Italia, Airc, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi e Greenpeace.

La percezione degli italiani sullo stile di vita nel Bel Paese

In confronto alla situazione globale, la percezione degli italiani sulla vita riguardo agli ultimi dieci anni non differisce significativamente: il 43% ritiene che ci sia stato un peggioramento, mentre solo il 10% nota un miglioramento. In questo contesto, il Terzo Settore rappresenta il soggetto che la maggior parte degli italiani vede impegnato nella costruzione di una società migliore attraverso l’impegno civile, che può includere aspetti ambientali, sociali e culturali. Inoltre, una percentuale significativa (69%) degli intervistati è favorevole a sostenere cause benefiche tramite lasciti solidali o donazioni in denaro (66%).

Nonostante l’incertezza economica, il 21% del campione (circa 5,5 milioni di italiani sopra i 50 anni) ha già considerato di includere un lascito solidale nel proprio testamento o è orientato a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% rispetto al 27% del 2022). Circa il 28% degli italiani, inoltre, ha effettuato una donazione a un’organizzazione non profit tra gennaio e maggio 2023, in linea con i dati del 2020/2021 ma in calo rispetto al 2022, probabilmente a causa della situazione in Ucraina. La donazione media rimane comunque significativa, pari a 106 euro contro i 118 nel 2022 e i 90 nel 2021.

Altri attori ritenuti importanti per migliorare la società includono le PMI (47%), i cittadini intesi come corpo civico (43%), l’Europa (37%) e, in misura minore, la Chiesa, le Amministrazioni locali e i mass media (33%). Gli eventi percepiti dagli italiani come epocali degli ultimi dieci anni includono la pandemia da Covid-19 (94%) e la guerra in Ucraina (93%). Infine, le preoccupazioni riguardano anche l’esaurimento delle risorse naturali (78%) e l’accentuarsi delle disuguaglianze tra paesi ricchi e poveri (76%). Inoltre, il 68% degli intervistati teme l’impatto della rivoluzione digitale nella vita quotidiana.

Le preoccupazioni degli italiani

La percezione individuale riflette in parte quella della società nel suo complesso: il 70% degli italiani, infatti, si sente più preoccupato per il futuro rispetto al 2013, mostrando tuttavia una maggiore attenzione all’ambiente (58%) e alla salute (56%). Inoltre, il 42% è disposto a impegnarsi personalmente per aiutare chi è in difficoltà o per sostenere cause benefiche (40%). Per rendere la società migliore, l’88% crede che sia fondamentale rispettare le leggi e le regole, svolgere bene il proprio lavoro (84%) e impegnarsi in attività di volontariato di natura ambientale (82%), sociale (80%) e culturale (78%).