Inchiesta ‘talpa’ a piazzale Clodio: Camilla Marianera resta in carcere, rigettata istanza della difesa
Negati gli arresti domiciliari a Camilla Marianera che, insieme al compagno Jacopo De Vivo, è accusata di corruzione in atti giudiziari.
La praticante avvocato Camilla Marianera, accusata insieme al compagno Jacopo De Vivo di corruzione in atti giudiziari, resterà in carcere.
A deciderlo il Tribunale del Riesame di Roma che ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari confermando la precedente ordinanza. Già lo scorso marzo il Tribunale del Riesame aveva confermato il carcere per la ragazza.
Marianera e De Vivo sono accusati di aver “venduto in cambio di mazzette” notizie coperte dal segreto istruttorio nel periodo dal 2021 al dicembre scorso.
Secondo l’atto di accusa dei pm capitolini Giulia Guccione e Francesco Cascini, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, i due “erogavano utilità economiche a un pubblico ufficiale allo stato ignoto, appartenente agli uffici giudiziari di Roma e addetto all’ufficio intercettazioni, perché ponesse in essere atti contrari ai doveri del suo ufficio, consistenti nel rilevare l’esistenza di procedimenti penali coperti dal segreto, l’esistenza di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, atti remunerati mediamente nella misura di 300 euro a richiesta“. Per tali motivi, i pm hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato.
Lo scorso giugno, per Marianera si è aperto il processo davanti ai giudici dell’ottava sezione penale che vede la Presidenza del Consiglio e il Ministero della Giustizia come parti civili. De Vivo, invece, ha scelto il rito ordinario.