Roma, ancora un delitto a Primavalle: accoltellata un’infermiera 52enne
Il cadavere di un’infermiera di 52 anni è stato rinvenuto nel pomeriggio di oggi nell’atrio di uno stabile in via Giuseppe Allievo, zona Primavalle.
Ennesimo femminicidio a Roma dove, nel quartiere Trionfale, è stato rinvenuto il cadavere di una donna con varie ferite di arma da taglio all’addome.
La vittima, Rossella Nappini, infermiera 52enne, è stata trovata riversa in terra nell’androne del palazzo nel quale viveva, in via Giuseppe Allievo nel quadrante nord ovest della Capitale.
Qualche istante prima, dei condomini avevano sentito delle urla provenire dal luogo di ritrovamento. A dare l’allarme i vicini e alcuni ragazzi.
Le indagini
Sul posto, per un sopralluogo, è intervenuta la pm Claudia Alberti del gruppo violenze di genere che è stata incaricata di coordinare le indagini.
Al momento, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Roma stanno vagliando ogni pista inclusa quella passionale.
Infatti, alcuni conoscenti hanno riferito di continue liti tra la vittima e il suo ex compagno, un 45enne di origine marrochina che la polizia ha fermato nel corso della notte non lontano dal luogo del delitto.
Ascoltato in Questura, nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio volontario. Per tali ragioni, è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli.
Come accade spesso in questi casi, l’aggressore potrebbe aver chiesto alla donna un ultimo incontro per poi tenderle una trappola. Ipotesi che, tuttavia, sono ancora tutte da verificare.
Nel frattempo, sarà l’autopsia a chiarire il numero di coltellate che hanno ucciso la donna.
Chi era la vittima
Infermiera al San Filippo Neri, Rossella Nappini era separata e viveva con le due figlie e la madre 80enne in un appartamento del palazzo dove è stata uccisa.
Era molto attiva nel campo sindacale tanto che, più volte, si era schierata contro la privatizzazione della sanità e a difesa del suo ospedale, il San Filippo Neri, all’epoca in cui rischiò la chiusura
“La periferia che si appoggia al San Filippo rimarrà a guardare il declino dell’assistenza pubblica“, scriveva nel 2012 in una lettera indirizzata a un settimanale in cui invocava l’intervento di un ministro dell’epoca.
Nel 2018, in occasione del suo compleanno, aveva lanciato su Facebook una raccolta fondi da destinare “alla Casa delle donne per non subire violenza“.