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Riapre al pubblico Casa Bellonci, storica sede del Premio Strega

Uno scorcio di Casa Bellonci – Roma.Cronacalive.it (foto Facebook)

Dall’8 settembre riprenderanno le visite alla sede del Premio Strega dopo l’interruzione estiva, da decenni salotto letterario e culturale

La Casa di Maria e Goffredo Bellonci, sede del Premio Strega e degli incontri degli Amici della Domenica dal 1951, accoglie da molto tempo i grandi protagonisti della letteratura italiana.

Si tratta di un vero e proprio salotto letterario, ospita una fornitissima biblioteca ed è stata a lungo un luogo di produzione e scambio di idee tra i diversi mondi della cultura, frequentata da esponenti dell’editoria, del teatro, del cinema e dell’arte.

Attraverso libri, collane di storia, critica letteraria, narrativa, poesia italiana e straniera, carte d’archivio e oggetti d’arredo, Casa Bellonci conserva le testimonianze di molti interpreti della cultura del secondo Novecento.

Le visite aperte al pubblico si svolgeranno ogni venerdì e domenica previa prenotazione sul sito fondazionebellonci.it.

Le opere letterarie conservate nella storica sede del Premio Strega

Nello studio di Goffredo, che è l’ambiente principale della casa, sono conservate le raccolte letterarie; nei due lunghi corridoi è possibile ammirare innumerevoli opere letterarie e teatrali del Novecento.

Il percorso guidato attraverso le stanze dell’appartamento situato al quarto piano di via Fratelli Ruspoli 2 a Roma accompagna i visitatori attraverso numerose prime
edizioni di classici del Novecento, corredate dalle dediche degli autori: fra loro Gabriele D’Annunzio, Umberto Eco, Cesare Pavese, Pier Paolo Pasolini e Raffaele La Capria.

L’arte a Casa Bellonci

Nello studio di Maria Bellonci sono invece conservati libri riguardanti l’arte, la storia e il materiale documentario dal quale la scrittrice prendeva spunto per la stesura dei suoi romanzi.

In Casa Bellonci si potranno ammirare anche le opere pittoriche e grafiche di artisti del secolo scorso come Corrado Cagli, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Mario Mafai, Renato Marino Mazzacurati, Giorgio Morandi e Alberto Sughi.