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Il questore di Frosinone valuta la possibile espulsione per 4 animalisti

Manifestazione animalista (Immagine di repertorio)
Manifestazione animalista (Immagine di repertorio) – Roma.Cronacalive.it

Le accuse e una denuncia per diffamazione a causa di una manifestazione collegata all’uccisione della capretta.

Oggi, il Questore di Frosinone, Domenico Condello, esaminerà la richiesta di un provvedimento di “foglio di via obbligatorio” che vieterebbe a quattro attivisti per i diritti degli animali l’ingresso a Fiuggi per un periodo variabile da 1 a 3 anni. Gli attivisti hanno fatto irruzione sabato sera nella piazza di Fiuggi, dove si stava svolgendo un evento sportivo per adolescenti, e hanno mostrato manifesti con il nome e l’immagine di un giovane di 17 anni, residente nella città termale, sospettato di aver ucciso una capretta otto giorni prima durante una festa di compleanno in un agriturismo di Anagni.

 

 

La manifestazione a Fiuggi

Inizialmente, il commissariato aveva vietato agli animalisti la manifestazione a Fiuggi e aveva concesso loro l’uso della piazza di Anagni, dove sabato pomeriggio, gli attivisti hanno mostrato gli stessi manifesti, accompagnati da urla il cui contenuto è attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità.

L’invasione della piazza a Fiuggi ha provocato la reazione dai presenti, al punto da richiedere l’intervento della Polizia di Stato e della Polizia Municipale. Uno degli organizzatori dell’evento è stato trattenuto in commissariato a Fiuggi per alcune ore per calmare la situazione.

Una segnalazione è stata inviata alla Questura di Frosinone, sottolineando possibili elementi di “violenza privata” e fornendo i nomi di dodici manifestanti, nessuno dei quali proveniente dalla zona. L’avvocato Giampiero Vellucci, che rappresenta alcuni dei ragazzi presenti alla festa di compleanno, ha annunciato una denuncia per diffamazione, affermando che “non si può mettere alla gogna un minorenne in una pubblica piazza. Gridavano che deve andare in galera ma nessuno ha parlato di rieducazione”. Lo hanno fatto i genitori dei ragazzi che, in accordo tra loro, hanno deciso che i loro figli lavoreranno per coprire le spese legali derivanti dal loro comportamento durante quella festa.