Orsa Amarena, in serata nuovo tentativo di recuperare i cuccioli
Nuovo tentativo di cattura dei cuccioli. Il comune di Gioia dei Marsi pubblica sui social la richiesta di segnalazione per l’avvistamento.
In serata è stato programmato il nuovo tentativo di recuperare i due cuccioli di Amarena, l’orsa freddata con una doppietta l’altra sera a San Benedetto dei Marsi, notizia confermata alla redazione del TGR3 da Michela Mastrella, capoguardia del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.
Secondo quanto ricostruito, i due cuccioli avrebbero ripercorso il tragitto fatto con la madre, dalla Rupe di Venere fino a San Benedetto, dove mamma Orsa è rimasta uccisa. “Saremo operativi con delle squadre miste – ha spiegato Mastrella – carabinieri, guardie forestali e guardie del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, quasi certamente un veterinario ed una biologa“.
Intanto il comune di Gioia dei Marsi mantiene fisso in primo piano, nella propria pagina Facebook, l’invito a segnalare l’avvistamento dei due cuccioli.
Fallito il primo tentativo di cattura di ieri. Sammarone, PnALM: “Evitare il disastro, cattura prioritaria“
Avvistati in precedenza dai ricercatori, il primo tentativo di recuperare i due cuccioli, alla ricerca ancora della loro madre, è fallito.
“Evitiamo di trasformare una tragedia in un disastro colossale”, è l’appello lanciato da Luciano Sammarone, direttore del Parco. “I cuccioli non sono stati ancora catturati – ha spiegato – ci sono troppi curiosi in giro che spaventano questi animali, invito tutti a non muoversi e a farci fare il nostro lavoro”.
La zona delle ricerche, infatti, è stata presa d’assalto dalle persone in cerca di video-trofei che, però, rischiano di spaventare i cuccioli d’orso. “Possiamo avere una possibilità – continua Sammarone – ma dobbiamo sperare che i cuccioli non si dividano, altrimenti sarà un vero disastro“.
“L’uccisione dell’orsa Amarena rappresenta un gesto sconsiderato per diverse ragioni, sia d’interesse scientifico, sia sociale, sia economico”, dichiara in una nota il presidente del PnALM, Lucio Zazzara. “Ma soprattutto è la manifestazione di una pericolosa sottocultura – continua il lapidario commento – che continua a privilegiare un approccio violento alle problematiche, che pure sussistono, nel rapporto uomo-natura”. E conclude: “Uccidere l’orsa Amarena ha prodotto enormi danni al sistema perché ha interrotto un importante passaggio della biodiversità abruzzese, ha distrutto un importante risultato delle politiche di tutela di una specie a rischio di estinzione, ha privato la Comunità regionale di un pezzo di paesaggio attrattivo e produttivo, ha prodotto un danno al futuro di tutti noi”.