Don Coluccia aggredito a Tor Bella Monaca: la ricostruzione dell’agguato
È accusato di tentato omicidio il 28enne che ha cercato di investire il prete durante la marcia della legalità: si indaga su eventuali mandanti.
Continuano le indagini sull’aggressione a don Antonio Coluccia, avvenuta nel primo pomeriggio di martedì 29 agosto in via dell’Archeologia, nel quartiere Tor Bella Monaca di Roma.
Al momento, l’ipotesi più attendibile sarebbe quella di un “attentato” da parte di un singolo, ma non si esclude la possibilità che il gesto possa essere un segnale dei capi piazza di Tor Bella Monaca, forse vicini alla Camorra.
“Forse pensavano di togliermi definitivamente dalla faccia di questa terra ma mi dispiace, io continuerò ancora più forte di prima, tornerò in strada” – afferma don Coluccia – “ci sono tanti cittadini che hanno bisogno di queste presenze nei territori”.
Tanta la solidarietà e la vicinanza espressa nei confronti di don Coluccia, raggiunto da una telefonata del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e ricevuto a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni insieme al sottosegtretario alla Presidenza Alfredo Mantovano.
Chi è l’aggressore di don Coluccia
Secondo quanto si apprende, l’autore del gesto sarebbe S.D.P. – queste le iniziali dell’uomo –, un 28enne di origine bielorusse, disoccupato e senza fissa dimora. Conosciuto da molti all’interno del quartiere, il giovane vivrebbe di espedienti, trascorrendo spesso le notti a dormire sulle panchine dei giardini pubblici. Nonostante sia conosciuto alle forze dell’ordine, non sarebbe affiliato a nessun clan di Tor Bella Monaca.
La ricostruzione dell’agguato
Secondo una prima ricostruzione, mentre sfilava alla marcia per la Legalità in via dell’Archeologia, don Coluccia sarebbe stato affiancato dalla moto su cui si trovava S.D.P.
Il 28enne, dopo aver riconosciuto il prete, lo avrebbe insultato e poi cercato di investire con il suo scooter T-Max. Fortunatamente, l’agente della scorta di don Coluccia si è frapposto fra lui e lo scooter, salvando il prete dall’agguato. Nonostante sia stato travolto, poi, l’agente è riuscito comunque a sparare e fermare l’aggressore. Dei due colpi esplosi, uno è riuscito a raggiungere S.D.P., ferendolo all’avambraccio con il proiettile che è entrato e uscito dell’arto.
Un tentato omicidio – questo il reato contestato al giovane, che nascondeva anche una mannaia e un martello nello zaino che aveva con sé – sventato quindi dalla prontezza della scorta del sacerdote.
Il 28enne è stato poi portato all’ospedale Casilino, lo stesso in cui è stato trasportato anche l’agente della scorta di don Coluccia. Entrambi non sono in gravi condizioni.