Spallanzani, Dengue: “No trasmissione uomo a uomo. Prudenza per bambini e anziani ma niente allarmismi”
“La dengue è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta”.
“Sicuramente va prestata attenzione ai bambini piccoli e agli anziani dove la Dengue può avere un decorso più grave anche in caso di infezione primaria“. Così Emanuele Nicastri, direttore del reparto di Malattie Infettive ad alta intensità di cura dell’Inmi Lazzaro Spallanzani, in un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’Istituto.
“La Dengue – si legge sul sito del ministero della Salute – è un’infezione che non si trasmette da uomo a uomo, ma dalle punture di zanzara che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus“.
Si tratta di una patologia infettiva molto comune nelle aree tropicali ma non un rischio di complicazioni piuttosto basse al di fuori delle zone di rischio. “La febbre di Dengue può essere asintomatica o pauci sintomatica sino all’80% dei casi – spiega ancora Nicastri nel suo post. Il rimanente 20% i sintomi sono simili a quelli dell’influenza: dolori alle articolazioni e ai muscoli, nausea, vomito ed eruzioni cutanee.
Nicastri, Spallanzani: “Entro l’anno un vaccino contro la Dengue”
Dato che l’area di maggior diffusione della Dengue sono le aree tropicali, è molto probabile che vi siano altri casi di importazione anche nel nostro Paese, oltre ai 79 già registrati nel 2023. Se la zanzara punge un soggetto infetto rientrato da un’area a rischio, ecco che si verifica il caso autoctono perché il soggetto infetto diventa un potenziale vettore. “La possibilità di complicanze gravi – continua Nicastri – è però molto bassa, meno dell’uno per mille. Infatti, esistono quattro ceppi di Dengue e i casi di malattia grave sono legati a una possibile (e in Italia rara) seconda infezione per la comparsa di un effetto paradosso degli anticorpi specifici. Sono infatti efficaci – puntualizza – contro la prima infezione ma possono essere dannosi e favorire forme più gravi in caso di infezione secondaria da ceppo virale diverso dal primo”.
Nicastri parla, comunque, di rischio irrisorio e, come precauzioni, i suggerimenti sono sempre quelli di usare protezioni da punture di zanzare.
Qualora, però, i medici formulassero diagnosi o avessero anche soltanto il sospetto di essersi imbattuti in caso di Dengue, è importante che lo segnalino “immediatamente consentendo di attivare le campagne di disinfestazione dalle zanzare. Per chi viaggia in aree tropicali – conclude infine Nicastri – dalla fine di quest’anno sarà a disposizione un vaccino efficace contro la Dengue“.