News

Sanità, Roma: infermieri stranieri per pazienti non italiani. Al Gemelli via al progetto Ohana

Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma (Immagine di archivio) – Cronacalive.it

Il policlinico Gemelli dà il via al progetto Ohana: infermieri stranieri per assistere pazienti stranieri, per meglio prendersi cura di loro.

“Sono persone in carne e ossa, straniere di prima generazione, che possano veramente fare la differenza nel supportare i pazienti che vengono presi in carico al di là della cultura e della lingua”, spiega Cristina Pistacchio, docente di Antropologia Culturale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma e coordinatrice del progetto “Ohana”, promosso dalla Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs di Roma.

120 infermieri nella rete Sitra (Servizio infermieristico tecnico riabilitativo aziendale, ndr) provenienti da Polonia, Romania, India, Congo, Filippine, Germania e Francia per occuparsi dei pazienti non italiani che, ricoverati, abbiano difficoltà a comunicare per via delle lingua.

Un progetto che va ben oltre la soluzione adottata in Gran Bretagna dove il Royal College of Nursing ha puntato su una guida per aiutare i sanitari a capire dialetti, frasi gergali e slang dei pazienti ricoverati.

Gli infermieri della rete Ohana sono presenti in tutti i settori ospedalieri, dalla medicina all’oncologia

Sanitari del Policlinico Gemelli in uno scatto per la Giornata Mondiale dell’Infermiere 2022. Fonte PoliclinicoGemelli.it

All’interno della nostra azienda – spiega ancora Pistacchio – abbiamo stabilito che ogni infermiere si prende in carico un paziente di cui è il referente fino alle dimissioni. Ogni paziente ha un piano assistenziale personalizzato che ha come basi l’umanizzazione delle cure e la persona al centro. Ma se questo processo è molto impegnativo per una paziente autoctono – puntualizza – figuriamoci per uno straniero che non parla italiano o inglese o tutte e due”.

Così è nato il progetto Ohana, parola hawaiana che significa “famiglia“. “I nostri infermieri che hanno accettato di aiutarci nel progetto Ohana – continua ancora Cristina Pistacchio – sono distribuiti in tutti i setting ospedalieri: dalle sale operatorie, all’Oncologia, alla Medicina, alla Chirurgia“.