Roma: villa confiscata alla Mafia è stata occupata abusivamente
L’immobile, ora occupato abusivamente, doveva essere destinato ad un centro dedicato per le persone con disabilità.
Quasi un anno è trascorso da quando le chiavi della villa in via Braies sono state consegnate. Questa prestigiosa proprietà, situata nel quartiere dell’Infernetto, era stata sottratta alla criminalità organizzata e doveva diventare un simbolo di riscatto. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente poiché l’immobile è stato occupato illegalmente.
L’occupazione Illegale
“In questi giorni, nel corso dei sopralluoghi volti a consegnare all’ASP Asilo Savoia l’immobile confiscato di Via Braies per potervi realizzare un centro per il ‘Dopo di noi’ – hanno spiegato il presidente del municipio X Mario Falconi ed i suoi assessori Denise Lancia e Guglielmo Calcerano – abbiamo constatato l’occupazione abusiva della villetta. Sulla vicenda, il X gruppo mare della polizia locale ha svolto le dovute indagini per assumere, con il coinvolgimento della magistratura, le decisioni conseguenti”.
L’edificio, dotato anche di una piscina, era stato affidato al municipio in un momento significativo. La cerimonia di consegna delle chiavi, infatti, come aveva ricordato per l’occasione Tobia Zevi, assessore al patrimonio del Comune di Roma, si è svolta 40 anni dopo l’entrata in vigore della legge Rognoni-La Torre, una normativa che mirava a colpire il patrimonio dei criminali attraverso il sequestro dei beni.
Il progetto per la villa confiscata
Inizialmente, si pensava che l’immobile fosse destinato a sostenere iniziative di “giustizia riparativa”, ma questo scopo è stato sostituito dall’intenzione di assegnare la villa a un progetto per il “Dopo di Noi”; una idea emersa dalla collaborazione tra il dipartimento delle politiche sociali e l’Asilo Savoia.
L’obiettivo era trasformare l’edificio in un centro dedicato alle persone con gravi disabilità: una destinazione oltretutto in linea con la legge 112/2016, una normativa che si propone di garantire l’autonomia e l’indipendenza a coloro che, non avendo più i genitori, necessitano di un contesto che somigli il più possibile a un ambiente familiare.
La promessa del municipio
“Il bene, già confiscato alla malavita, è stato abusivamente occupato, ma noi non ci fermiamo” ha dichiarato il minisindaco, in una nota firmata con l’assessora al sociale Lancia e l’assessore al patrimonio Calcerano “in considerazione dello stato in cui abbiamo trovato l’immobile, abbiamo motivo di sospettare che non si tratti di una occupazione dettata da una grave situazione di fragilità e, pertanto, è nostra intenzione procedere con fermezza al fine di recuperare prontamente il bene confiscato, per destinarlo a servizi sociali a beneficio della collettività”.
Presidente ed assessori hanno quindi promesso che il municipio X “continuerà il percorso avviato nel 2021 di concerto con Roma Capitale, prefettura e Agenzia nazionale beni confiscati per l’acquisizione e la restituzione ai cittadini di quegli immobili che sono il frutto delle attività criminali e mafiose”. Vi rientra anche la villa dell’Infernetto.