Regione Lazio, ancora bufera su De Angelis, per l’assunzione diretta del cognato. Amato (Azione): “Se Rocca sapeva è grave, se non sapeva e non fa niente è peggio”
Di nuovo nell’occhio del ciclone Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione della Regione Lazio. Dopo la querelle scaturita dalle sue esternazioni sulla strage di Bologna, affidate ai social, anche la notizia dell’assunzione del cognato Edoardo Di Rocco, nel proprio staff, è destinata a gettare benzina sul fuoco. Anche perché si tratterebbe di un incarico fiduciario, assegnato senza concorso.
E Alessio Amato, consigliere regionale di Azione – dopo aver corso per la presidenza con il PD – non lesina certo critiche: “De Angelis ha assunto anche il cognato? Una vergogna. Se Rocca sapeva è grave , se non sapeva e non fa niente è peggio”. E rincara la dose: “Chiedo di invitare al consiglio straordinario richiesto dalle opposizioni – continua Amato – i rappresentanti dei familiari della strage neofascista di Bologna”.
Sulla questione che tiene banco al momento – l’assunzione del fratello della compagna – sembrerebbe proprio che il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ne fosse del tutto all’oscuro. E, per il momento, non si registrano reazioni in proposito da parte del governatore, fermo alla conferma della fiducia a De Angelis dopo i suoi post sulla strage di Bologna.
Peraltro, proprio su questa vicenda Giorgia Meloni ha ritenuto di sottolineare che “la competenza è del presidente Rocca: non credo di dovermi occupare di De Angelis” – ha scandito la premier.
Ma la nuova patata bollente sembra ormai proprio nelle mani del governatore del Lazio, chiamato in causa anche dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Filiberto Zaratti che, di De Angelis, chiede nuovamente le dimissioni. “Anche stavolta il presidente Rocca giustificherà l’operato di Marcello De Angelis? – tuona Zaratti – Ci auguriamo che non continuerà a ricoprire l’incarico di responsabile della comunicazione della Regione Lazio e di sentire una parola definitiva da parte di Rocca: cioè De Angelis si deve dimettere“.
Mentre la notizia fa il giro dei social, tra scherni e battute, il sindaco di Sant’Anna di Stazzema Maurizio Verona, nell’anniversario della strage nazista – il 79° – ha sottolineato il pericolo del revisionismo tout-court.
“In questo contesto, a mio parere – ha dichiarato Verona – va letta anche l’inaccettabile uscita di Marcello De Angelis”. E ha poi continuato: “Siamo in un Paese in cui esiste il principio della libertà di opinione, che esiste ed è tutelata perché i fascisti furono sconfitti 80 anni fa. Ma – ha concluso – ciò non giustifica accuse infamanti verso giornalisti, magistrati e cariche istituzionali, accusati di sapere e di coprire delle verità”.