Sanità: dall’Australia arrivano dati confortanti su Covid e influenza, ma è necessario continuare con i vaccini
Bassetti: l’analisi delle tendenze australiane potrebbe indicare un inverno meno grave in Italia, ma le vaccinazioni rimangono fondamentali.
L’andamento dei virus respiratori in Australia potrebbe fornire importanti indicazioni per l’Italia. Il dottor Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive presso l’Ospedale San Martino di Roma, ha esaminato i primi dati di agosto relativi al Covid e all’influenza, suggerendo una possibile stagione invernale meno aggressiva rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, Bassetti sottolinea l’importanza fondamentale delle vaccinazioni, soprattutto per le categorie più vulnerabili.
“I primi dati del mese di agosto sul Covid e sull’influenza registrati in Australia ci diranno come questi virus respiratori potrebbero colpire l’Italia. Nel 2022, già nel mese di luglio, avevamo avuto dei segnali dall’Australia che la stagione influenzale in Europa sarebbe stata più importante e aggressiva. E così è stata. Osservando ora i report australiani è verosimile pensare che non si ripeterà una stagione aggressiva come lo scorso anno anche perché era la prima senza mascherine e con una diffusione dell’influenza maggiore. Stesso discorso per Covid, i dati di luglio e inizio agosto dell’emisfero australe sono bassi. Aspettiamo però di vedere i dati finali di agosto. La a certezza che sarà una stagione invernale tranquilla dipende anche dalle vaccinazioni, soprattutto per gli anziani e i fragili”.
Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti a proposito dei dati del Department of Health and aged care del Governo australiano, che riporta un’incidenza settimanale di 5.431 casi Covid, 776 al giorno.
“Io credo che al di là di quello che sta succedendo nell’emisfero australe e dopo quello che abbiamo passato con l’influenza e il Covid, le persone anziane dovrebbero affrontate il vaccino anti-Covid e antinfluenzale come una assicurazione sulla vita o una protezione – suggerisce l’infettivologo – I vaccini non sono perfetti, non coprono al 100% e quello per l’influenza ha una copertura più bassa dell’anti-Covid, ma sono gli strumenti più efficaci che abbiamo per contrastare le forme impegnative e gravi di queste due malattie infettive. Quindi, forse, non dovremmo neanche guardare all’Australia perché temo che potrebbe arrivare un messaggio sbagliato, in autunno gli anziani e i fragili devono fare le vaccinazioni“.