Home » L’Ordine degli avvocati di Roma protesta contro l’Inail per “equo compenso” da 30 Euro

L’Ordine degli avvocati di Roma protesta contro l’Inail per “equo compenso” da 30 Euro

Palazzo di Giustizia, Roma (Crediti: Foto di Sergio D’Afflitto da Wikipedia)
Palazzo di Giustizia, Roma (Crediti: Foto di Sergio D’Afflitto da Wikipedia) – Roma.Cronacalive.it

Secondo l’ordine forense di Roma, l’Inail Sicilia offende la dignità professionale con un compenso forfettario “vergognoso”.

La recente legge sull’equo compenso per gli avvocati sembra ora essere messa in discussione da una controversa mossa dell’Inail Sicilia. L’Ordine degli avvocati di Roma ha infatti sollevato un’accusa di mancato rispetto dei principi dell’equo compenso da parte dell’istituzione, che ha fissato compensi forfettari irrisori per l’attività legale.

Secondo l’Ordine degli avvocati di Roma, l’Inail Sicilia “in spregio alla disciplina che prevede appunto un compenso equo e dignitoso per l’attività professionale dell’Avvocato, con un bando in scadenza il 12 agosto fissa il compenso forfettario in 30 euro per la sostituzione in udienza davanti al Giudice di Pace, 40 davanti al Tribunale e 45 davanti alla Corte d’Appello”.

“Ci auguriamo che l’Inail ritiri in autotutela questo bando, che non esito a definire non solo illegittimo, ma anche profondamente offensivo per tutta l’avvocatura e lesivo della dignità professionale dei colleghi – attacca il presidente del Consiglio dell’Ordine di Roma Paolo Nesta – Viceversa non escludiamo di presentare ricorso al Tar per far cassare il bando. Abbiamo vinto altri ricorsi del genere quando non c’era ancora una legge, figuriamoci adesso”.

Nel dettaglio, il bando sollecita gli ordini degli avvocati a creare un elenco di avvocati disponibili per le sostituzioni in udienza, stabilendo al contempo i criteri oggetto di contestazione.

“È evidente che le pubbliche amministrazioni cercano in tal modo di ridurre i costi – conclude Nesta – ma lo fanno scatenando una guerra fra poveri e approfittando delle condizioni di difficoltà di tanti colleghi, ai quali si vorrebbero imporre compensi vergognosi come questi”.