La collaborazione tra Acli e una casa automobilistica ha dato vita ad un’iniziativa solidale estiva per aiutare le famiglie in difficoltà.
Le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) di Roma e provincia continuano la loro opera di solidarietà anche durante l’estate. Negli scorsi giorni, infatti, in collaborazione con una nota casa automobilistica con sede a Roma, hanno organizzato una raccolta e distribuzione di generi alimentari e prodotti per l’igiene personale e domestica destinati alle persone e alle famiglie in difficoltà della Capitale.
L’iniziativa, denominata “Care Sharing, metti in circolo la solidarietà”, è parte integrante del progetto “Il cibo che serve” delle Acli di Roma. Inoltre, i dipendenti della casa automobilistica hanno collaborato attivamente all’iniziativa, raccogliendo le donazioni presso la propria sede di lavoro e partecipando al successivo confezionamento sulla base di panieri sartoriali, adattati alle esigenze specifiche di bambini, adolescenti e anziani, nonché a eventuali intolleranze alimentari.
Complessivamente, sono stati raccolti e confezionati 300 kg di alimenti e circa 100 litri di prodotti per l’igiene personale e domestica nell’arco di un mese. Questi generi sono stati suddivisi in oltre 40 pacchi e consegnati presso la Cappella di Santa Maria Assunta di Idroscalo a Ostia alle famiglie indigenti del quartiere.
La collaborazione tra i dipendenti dell’azienda e i volontari delle Acli di Roma ha quindi permesso di fornire supporto alle famiglie in difficoltà del quartiere, continuando l’importante lavoro di sostegno svolto dall’associazione.
“Quando un’associazione di terzo settore – afferma Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia – incontra una grande multinazionale profit si genera un circuito virtuoso che amplifica e moltiplica i risultati. La responsabilità sociale d’impresa, incontrando la sussidiarietà e la solidarietà, rigenera la comunità a livello sociale, relazionale, economico e in questo caso anche ambientale”.
“La collaborazione tra realtà profit e realtà no profit – aggiunge Borzì – risponde all’esigenza sempre più stringente di promuovere iniziative nel segno della concretezza e della visione. Da una parte garantiamo un aiuto immediato a sostegno delle tantissime persone in condizione di fragilità, ma allo stesso tempo riusciamo a sensibilizzare alla partecipazione attiva e al volontariato, un’occasione speciale per sperimentare la cura. La cura dei luoghi, delle persone e delle relazioni che sono alla base di una società equa e inclusiva capace di non lasciare indietro nessuno”.