Da aprile a luglio 800 professionisti per potenziare la sanità laziale, con 200 camici bianchi nei pronto soccorso, anche in località turistiche.
Le assunzioni di 800 sanitari a regime, tra aprile e luglio, autorizzati dalla Regione Lazio, rappresentano una boccata di ossigeno per gli ospedali del territorio e del servizio sanitario laziale.
Più di 300 sono i medici che andranno a potenziare i reparti nei prossimi mesi facendo, così, crollare il numero dei contratti a tempo determinato di ben 500 unità.
Ai pronto soccorso del Lazio – ed in particolare a quelli dei presidi ospedalieri che si trovano nei principali centri turistici del litorale – saranno assegnati circa 200 camici bianchi: gli ospedali di Ostia, Civitavecchia e Formia potranno, così, uscire dalla stress-zone in cui si trovano.
All’ospedale G.B Grassi di Ostia (Asl Roma 3) saranno destinate 12 unità, 15 al presidio San Paolo di Civitavecchia (Roma 4) e 33 al Dono Svizzero di Forma (Asl Latina).
“Tutte le procedure concorsuali e di stabilizzazione richieste dalle Aziende ospedaliere e dalle Asl – fa sapere la Regione Lazio – sono state autorizzate”.
Già lo scorso 28 luglio, inoltre, la giunta Rocca aveva ratificato gli accordi del 9 giugno con le sigle sindacali, garantendo buste paga più pesanti per medici e sanitari dei pronto soccorso , con decorrenza dal maggio scorso e per tutto il 2023.
Si tratta di 340 euro lordi in più per 65 ore mensili, comprensive di almeno un turno notturno o festivo (in alternativa o in aggiunta), per arrivare fino a 1.040 euro per un totale di 150 ore, comprensive di almeno 5 turni notturni e/o festivi.
Così Regione Lazio intende ridurre il ricorso alla pratica dei “medici a gettone” e, al contempo, offrire ai sanitari dei dipartimenti di Emergenza ed Urgenza una forma di valorizzazione per la loro crescita professionale.