Morta a 83 anni nella sua abitazione di Roma, tra i brani di maggior successo gli iconici ‘Settembre’ e ‘Come le viole’.
Una notizia, diffusa rapidamente sui social media e riportata da vari giornali, che ha suscitato profonda tristezza e ha risvegliato vecchi ricordi. Il mondo della musica napoletana è in lutto per la morte di Peppino Gagliardi, che è deceduto nella sua abitazione di Roma all’età di 83 anni, compiuti lo scorso maggio.
Un’artista che ha dominato soprattutto gli anni ’60 e ’70, ma che ha saputo lasciare un’impronta significativa anche negli anni successivi, brillando in diverse edizioni del Festival di Sanremo, a ‘Un disco per l’estate’ e al Festival di Napoli. Tra i successi che portano il suo nome spiccano brani come ‘Settembre’, ‘Ti amo e ti amerò’, ‘Come le viole’.
Gagliardi risiedeva da tempo a Roma. La notizia della sua dipartita è stata annunciata ieri sera dal musicista Gianni Aterrano attraverso un post su Facebook. La sua voce dal timbro inconfondibile è stata la colonna sonora dei primi anni ’70 con brani come ‘Settembre’ e ‘Gocce di mare’. Celebre per il suo stile raffinato, il suo primo grande successo risale a 60 anni fa con ‘T’amo e t’amero’.
Fin da giovane, ha dichiarato il suo amore innato per la musica, imparando a suonare una varietà di strumenti. La sua interpretazione del brano del maestro Rossi, ‘Se tu non fossi qui’, poi reinciso da Mina, è rimasta impressa. Un altro dei suoi successi, ‘Che vuole questa musica stasera’, ha accompagnato le scene di film di successo come ‘Profumo di donna’ di Dino Risi, ‘Operazione Uncle’ di Guy Ritchie e più di recente ‘Lo spietato’ con Riccardo Scamarcio.
Ha calcato il palco del Festival di Sanremo ben tre volte, portando nel 1969 ‘Se tu non fossi qui’ in gara, brano che verrà poi interpretato anche da Mina, e piazzandosi secondo con ‘Come le viole’.
Interprete iconico di un’epoca e delle sue lunghe estati, Gagliardi ha portato al successo brani che sono diventati classici, da ‘Che vuole questa musica stasera’, colonna sonora del film ‘Profumo di donna’ di Dino Risi, a ‘Sempre Sempre’. Ha guadagnato l’appellativo di ‘cantore dell’amore nevrotico’. Esperto di vari strumenti, tra cui la fisarmonica, ha fatto breccia anche al di fuori dell’Italia, con le sue interpretazioni apprezzate da artisti come gli Abba e Alvaro Soler.