Roma, menato e sequestrato per tre giorni: aveva risposto a un annuncio hot su sito d’incontri

A Roma, un 50enne, che aveva risposto a un annuncio hot su un sito d’incontri, è finito nella trappola di tre uomini che l’hanno sequestrato.
Aveva risposto a un annuncio su un sito di incontri concordando un rapporto sessuale ma, quando si è presentato sul luogo stabilito, ha trovato tre uomini che l’hanno percosso e sequestrato per tre giorni.
E’ la triste vicenda accaduta, lo scorso 31 luglio, a un romano di 50 anni.
L’uomo si era recato in un’appartamento di Torre Angela, alla periferia della Capitale, per un appuntamento hot preso online.
Tuttavia, appena entrato, aveva trovato tre uomini che, secondo la ricostruzione, l’avrebbero legato a una sedia e menato con calci, pugni e colpi di cintura. Infine, l’avrebbero sequestrato chiedendogli 1.500 euro per essere liberato.
Solo dopo tre giorni, sfruttando la momentanea distrazione dei suoi aguzzini, la vittima sarebbe riuscita a chiedere aiuto a un condòmino che ha prontamente allertato il 112.
A quel punto, dopo l’arrivo dei Carabinieri, il 50enne è stato soccorso e trasferito al Policlinico Tor Vergata dove gli operatori sanitari hanno curato le diverse ecchimosi e contusioni che aveva sul corpo.
L’intervento dei Carabinieri
L’immediato l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Tor Bella Monaca ha permesso, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, di arrestare in flagranza di reato i tre uomini con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione.
Ogni accertamento è stato condotto in sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, informata sin da subito della vicenda.
Durante la perquisizione dell’abitazione, i militari hanno trovato e sequestrato una benda per gli occhi e il nastro adesivo utilizzato per bloccare il 50enne romano.
Inoltre, sul cellulare dei responsabili, hanno scoperto chat e foto d’interesse investigativo come un filmato dove si vede la vittima percossa e costretta a spogliarsi.
I dati acquisti, attualmente al vaglio degli investigatori, hanno permesso di raccogliere gravi indizi nei confronti dei tre che, d’intesa con il PM di turno della Dda della Procura della Repubblica di Roma, sono stati arrestati e trasportati a Regina Coeli.
Convalidato l’arresto, il Tribunale di Roma ha disposto per tutti e tre la misura della custodia cautelare in carcere.