Strage di Bologna, “Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano”: scoppia la bufera su De Angelis, portavoce della Regione Lazio
De Angelis ha scritto che i veri responsabili della strage di Bologna non sono stati presi e le istituzioni ne sono al corrente
“So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza”, a dichiararlo è Marcello De Angelis, attuale responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio nonché cognato dell’ex Nar Luigi Ciavardini.
De Angelis, che in passato ha militato con Lotta Studentesca e Terza posizione, ha scritto che “giornalisti, magistrati e cariche istituzionali” sanno bene che la verità sulla strage alla Stazione Centrale di Bologna, del 2 agosto 1980, non è quella raccontata: ” Se io dico la verità loro – ahimè – mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni”.
“La differenza -ha aggiunto- tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi. Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario”.
Un post contro gli “apostoli della menzogna”
Marcello De Angelis ha scritto che l’attentato alla Stazione Centrale di Bologna, che causò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200, è un anniversario “molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato”.
“Dire chi è responsabile -ha spiegato- non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere“.
Solo qualche giorno fa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio alla città di Bologna, aveva sottolineato che “la matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi”.
Il portavoce della Regione Lazio, invece, è convinto di poter dimostrare “a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage”.
Ed è pronto ad assumersi ogni responsabilità o conseguenza tanto che ha invitato i suoi followers a divulgare il post per combattere contro gli “apostoli della menzogna“: “E scusate se ve lo dico – col massimo del rispetto e dell’amicizia – a questo post non basta mettere un ‘mi piace’, dovete rilanciarlo e condividerlo“.
Polemiche e reazioni: “Intervenga Rocca”
Sono “parole gravissime”, quelle dette da De Angelis, secondo Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della segreteria nazionale del Pd. Infatti, lei e Sandro Ruotolo, della segreteria del Pd, hanno chiesto a gran voce una presa di posizione del Presidente del Lazio, Francesco Rocca, contro le dichiarazioni del suo portavoce.
Pier Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna, commentando l’episodio ha aggiunto: “Queste sono le certezze dei pallonari che non tengono conto dei risultati dei processi e delle indagini che sono state fatte in tutti questi anni. Credo proprio che sia un incorreggibile che pensa che la sua parola superi tutte le prove“.
A fargli da eco l’Anpi: “Le dichiarazioni sulla strage di Bologna di De Angelis confermano che bene avevamo fatto nel chiedere la revoca della nomina a chi è incompatibile con i valori della Repubblica democratica e antifascista della Costituzione. Dichiarare l’innocenza dei fascisti riconosciuti autori del massacro della stazione di Bologna non è solo disconoscere la verità accertata in modo definitivo dalla magistratura ma è una vergognosa e proterva menzogna che offende le vittime e la stessa istituzione rappresentata dal suo autore”.
“De Angelis o si dimetta o si revochi immediatamente la sua nomina”: è la conclusione di Fabrizio De Sanctis della segreteria nazionale Anpi e presidente del Comitato provinciale Anpi di Roma.