Home » Un luglio infernale: le vittime del caldo aumentano del 7%

Un luglio infernale: le vittime del caldo aumentano del 7%

Anziani ricoverati
Anziani ricoverati. Immagine repertorio. Roma-CronacaLive.it

Bollettino del ministero della Salute per monitorare gli effetti dell’ondata di calore del mese di luglio: mortalità +7% al Centro sud.

Che la mortalità per effetto del caldo infernale del mese di luglio potesse aumentare, rispetto agli anni precedenti ce lo si aspettava. Ma che l’incremento fosse addirittura del 7% al Centro Sud, proprio no.

Il dato spaventoso è diffuso sul sito del ministero della Salutenel rapporto ormai completo sull’andamento del mese di luglio. Sulla base delle previsioni, ci si aspettava certo che nell’Italia centro meridionale si patisse maggiormente la situazione, ma un incremento di mortalità così alto non era proprio immaginabile, come si può leggere in questo articolo.

Il rapporto conferma che, come previsto dal report precedente, i picchi di calore hanno investito le città di Bari e Taranto, mentre il tasso di mortalità si è confermato inferiore nell’Italia del centro nord.

I dati, però, saranno aggiornati anche nelle prossime settimane, così da poter recuperare eventuali ritardi nella trasmissione di informazioni che aiutino a stilare un bollettino preciso sugli effetti del caldo killer.

Il caldo fa meno vittime al nord: picchi solo a Bolzano, Brescia e Verona.

Caldo afoso
Donne soffrono il caldo – Roma.Cronacalive.it

Il grafico settimanale – si legge nel rapporto – evidenzia una mortalità in linea o inferiore all’atteso nelle ultime due settimane al Nord, mentre al Centro-Sud si evidenzia una mortalità superiore all’atteso, evidente soprattutto nella fascia di età 75-84 e 85+. I dati – continua ancora il bollettino – evidenziano un eccesso di mortalità al Centro-Sud (+7%), con incrementi statisticamente significativi a Napoli (+10%), Bari (+50%), Taranto (+42%), Reggio Calabria e Catania (+34%). Al Nord è da segnalare in diverse città una mortalità inferiore all’atteso (-14% nel complesso delle città del Nord)”.

Insomma, previsioni azzeccate e, semmai, imprecise per difetto. Tutto sommato, però, i protocolli e gli interventi previsti dal Piano Nazionale hanno contenuto gli effetti devastanti del caldo di luglio che, se al Nord è stato sostituito da un’ondata di maltempo altrettanto critica, nelle città del centro e del meridione ha visto il termometro alzarsi per più  tempo del previsto.

Solo a Bolzano, Brescia e Verona, tra le città del settentrione, si sono registrati picchi di mortalità in coincidenza con i giorni di temperature in netto aumento; al centro sud, invece, le città che rivelano questa concomitanza sono decisamente molte di più.