Frosinone, la donna è in ospedale e i vicini ne trasformano la casa in piazza di spaccio
Occupano l’appartamento della vicina, ricoverata in clinina, e ne fanno una base di spaccio, a Frosinone. Scattano manette e sequestro.
Teatro della vicenda, un appartamento delle palazzine popolari Ater, nella parte bassa di Frosinone, dove maggiormente si concentra lo spaccio di droga.
L’anziana assegnataria dell’alloggio è in clinica, alla Città Bianca di Veroli e ai suoi vicini viene in mente di occuparne l’abitazione e di trasformarla in una base per la loro attività.
Purtroppo per loro, però, i controlli antidroga della Questura di Frosinone, alla guida di Domenico Condello, non si fermano e così la piazza di spaccio è stata scoperta.
Arrestato un giovane, figlio di un pregiudicato. Sequestrata anche un Glock giocattolo senza il tappo rosso
Un intenso via vai, in questi giorni, aveva insospettito gli agenti che hanno fatto irruzione nell’appartamento occupato da un pregiudicato, trovandovi anche un bossolo sparato da una Smith & Wesson calibro 32. Nell’ascensore della palazzina e in un vaso sul pianerottolo, gli uomini della Questura hanno poi trovato alcune dosi di hashish e cocaina.
Ma la scoperta più ghiotta è merito dei cani antidroga che accompagnano le pattuglie. Loro, infatti, si sono concentrati sull’appartamento vicino, quello occupato, sulla carta, dall’anziana ricoverata.
Gli agenti hanno bussato per farsi aprire e, per tutta risposta, un pacchetto è volato dalla finestra giù nel cortile: dentro c’erano 360 grammi di cocaina.
A quel punto è scattata l’irruzione. Nell’appartamento occupato c’erano il figlio del pregiudicato già perquisito e una ragazzina, mentre in cucina era concentrata tutta l’attrezzatura per il peso, il taglio e il confezionamento delle dosi. E anche una pistola giocattolo, una Glock, alla quale, però, era stato tolto il tappo rosso, così da apparire vera.
Manette per il giovane con l’accusa di detenzione, spaccio e porto abusivo di armi, sequestro della droga e degli “attrezzi del mestiere” e, con l’aiuto delle squadre Ater, blocco della porta, murata in attesa del rientro a casa dell’anziana ricoverata.