Operaio morto per amianto. Accolto il ricorso in Cassazione
La famiglia di un operaio morto a causa dell’esposizione all’amianto ha vinto il ricorso in Cassazione.
L’osservatorio nazionale amianto ha fatto sapere che la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della famiglia di un operario morto a causa di un cancro, emerso per via dell’esposizione prolungata all’amianto. L’uomo era stato ucciso da un tumore ai polmoni.
L’uomo era un operaio elettromeccanico e svolgeva mansioni di manutenzione sui mezzi rotabili. Aveva lavorato fin dal 1988 nelle officine di Roma Centocelle gestite da Cotral Spa, una società operante nel settore del trasporto pubblico del Lazio. Il suo lavoro consisteva anche nello smontaggio di apparecchiature elettriche che, purtroppo, contenevano amianto.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso
Dopo la morte dell’operaio, causata da un tumore ai polmoni, la famiglia dell’uomo ha citato in giudizio l’azienda, con il supporto dell’Osservatorio e del suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni. La società aveva prima ottenuto il rigetto, per via del fatto che l’uomo fosse un fumatore, con una sentenza in appello secondo cui l’attività lavorativa “non era in grado di determinare da sola la produzione dell’evento lesivo”.
Tuttavia, la Corte di Cassazione ha annullato le sentenze emesse nei due gradi precedenti, riaprendo il procedimento. Dunque la causa sarà nuovamente elaborata in Corte d’appello, valutando inoltre il diritto al risarcimento della famiglia.