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Legambiente, presentato il XII rapporto ‘Animali in città’: 71mila i cani abbandonati nel 2022

Due cani nel parco canile – CronacaLive ediz. Roma

Il XII rapporto nazionale di Legambiente sugli animali in città ha evidenziato che, nel 2022, sono stati abbandonati 71mila cani.

In base ai dati forniti dalle Amministrazioni comunali, nel 2022 sono stati abbandonati 71.000 cani. Si registra, dunque, una lieve flessione dell’1% rispetto al 2021 che, tuttavia, aveva segnato un aumento del 43% sul 2020 come conseguenza della fine del periodo pandemico.

La crisi socioeconomica post-Covid e la cessazione delle condizioni di smart-working hanno influito sulla gestione degli animali nelle città italiane. Le adozioni dai canili rifugio, dopo la pandemia, hanno infatti segnato un trend in diminuzione, dal 53% del 2020 al 41% nel 2022 (-12%).

Ad evidenziarlo è il XII rapporto nazionale ‘Animali in città’ presentato da Legambiente sulle performance 2022 dei Comuni e delle Aziende sanitarie.

Criticità nell’anagrafe canina

Secondo il rapporto di Legambiente, ad oggi, almeno 2 milioni di cani non sono registrati all’anagrafe canina italiana. Di questi, 1,5 milioni si trovano in 5 regioni del centro sud: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio.

Fonte di preoccupazione è anche il numero dei cani vaganti che in tutta la Penisola, nel 2022, oscilla tra 700 e 400mila. I cani randagi (senza proprietari che li rivendicano), invece, sono tra i 350 e i 200mila.

Le proposte di Legambiente

Nel suo rapporto, presentato in occasione della Giornata internazionale del cane randagio, Legambiente ha lanciato tre proposte.

In primis, il potenziamento dell’approccio One Health secondo cui la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente.

Poi, Legambiente ha consigliato l’assunzione a tempo indeterminato di 10.000 veterinari pubblici in servizio entro il 2030.

Infine, ha chiesto di rendere pienamente operativo il Sistema Informativo nazionale degli Animali da Compagnia (Sinac) in tutte le regioni italiane. Si tratta dell’anagrafe unica nazionale, obbligatoria per tutti gli animali d’affezione, che aiuta a prevedere, organizzare e fornire correttamente i servizi necessari ai cittadini.