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Operazione contro traffico illecito di rifiuti e corruzione: due arresti

Un'operazione della Guardia di Finanza per sgominare il traffico illecito di rifiuti tra Roma e Latina (Immagine di repertorio)
Un’operazione della Guardia di Finanza per sgominare il traffico illecito di rifiuti tra Roma e Latina (Immagine di repertorio) – Roma.Cronacalive.it

Disposto il carcere per un imprenditore di 53 anni e gli arresti domiciliare per un dirigente dell’Ater di Roma.

Questa mattina, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, la Polizia di Latina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, (una in carcere ed una agli arresti domiciliari), gravemente indiziate per vari reati, tra cui corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.

Il provvedimento cautelare è stato emesso in seguito alle indagini svolte nell’ambito di un’attività riguardante un’associazione per delinquere specializzata nel traffico illecito di rifiuti, crimini ambientali e truffe ai danni dello Stato. All’esito di tale procedimento, il 13 dicembre 2021 è stata eseguita un’ordinanza di applicazione delle misure cautelari contro dieci persone, tra cui un imprenditore italiano di 53 anni, destinatario dell’odierna custodia in carcere.

Le misure cautelari derivanti dall’ordinanza comprendevano la custodia in carcere, gli arresti domiciliari e l’interdizione dall’esercizio di un’attività imprenditoriale. Sempre nella stessa occasione, sono stati anche sequestrati beni mobili e immobili per un valore di circa 3.000.000 euro, appartenenti all’imprenditore italiano, nonché il sequestro preventivo di una società a responsabilità limitata con sede a Roma attiva nello smaltimento dei rifiuti.

Le nuove indagini hanno rivelato che il 53enne, in qualità di amministratore di fatto della società sottoposta a sequestro e sulla base di appalti stipulati con alcuni committenti pubblici del centro (Roma, Latina) e del nord Italia (Milano, Varese, Verbania), ha compiuto con la complicità di altri soggetti indagati in stato di libertà ulteriori atti di sversamento di rifiuti speciali liquidi nel sistema fognario, oltre al loro spargimento o interramento in luoghi non specificati, per un totale di 2.371 tonnellate. Inoltre, è emerso un rapporto di corruzione intercorso tra il 53enne e un dirigente dell’Ater di Roma, che oggi è stato destinatario di arresti domiciliari per il suo coinvolgimento nel caso.