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Fiaccolata a trent’anni dagli attentati a San Giorgio in Velabro e San Giovanni in Laterano

Fiaccolata in occasione del trentesimo anniversario degli attentati a Roma – Roma.cronacalive.it (foto Facebook)

Venerdì 28 luglio impegno e memoria in “Roma non dimentica” assieme a Libera contro le mafie, Comune di Roma e Diocesi di Roma

Promossa dall’associazione Libera contro le mafie, dal Comune di Roma e dalla Diocesi di Roma, la fiaccolata per il trentesimo anniversario degli attentati alle chiese di San Giovanni in Laterano e San Giorgio in Velabro partirà alle 00:04 nella notte tra giovedì e venerdì da San Giovanni in Laterano e arriverà a Piazza San Giorgio in Velabro per ricordare tutte le vittime delle mafie.

Hanno aderito alla fiaccolata Acli, Agesci, Comunità di Sant’Egidio, Azione Cattolica, Arci, Cngei, Legambiente, Cgil e Uil.

La notte del 28 luglio 1993 la mafia fu responsabile di due attentati che causarono 23 feriti e danni alle chiese di San Giovanni in Laterano e San Giorgio in Velabro.

Gli attentati mafiosi avevano lo scopo di destabilizzare la Chiesa e lo Stato in seguito all’invettiva contro i mafiosi pronunciata da Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi ad Agrigento poco più di due mesi prima.

L’esercizio della memoria è un dovere morale e civile

“A trent’anni dai vili attentati mafiosi a San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro, l’amministrazione di Roma è qui a mantenere vivo il ricordo di quegli eventi. L’esercizio della memoria è sempre necessario, è un dovere morale e civile per impedire che il passato si ripeta, per tramandare alle giovani generazioni i valori sani della democrazia e per creare basi sempre più solide per il futuro. La società civile, con tutto il mondo dell’associazionismo cattolico e laico, si ribellò in modo compatto a quelle intimidazioni così efferate nei confronti della Repubblica e della Chiesa, facendo muro di fronte a quella violenza inconsulta, rafforzando quel movimento dal basso che ancora oggi dà i suoi frutti nella lotta alle mafie.

Libera ne è l’espressione più evidente. Il movimento di Don Ciotti non solo tiene vivo di generazione in generazione il sentimento di rifiuto verso qualsiasi forma di mafia, ma dimostra come la legalità porti benefici importanti ai territori e ai cittadini che li abitano. Una società sana genera economia sana, lavoro pulito e benessere collettivo, anche attraverso la restituzione dei beni confiscati alla collettività. La presenza compatta delle istituzioni, delle forze dell’ordine, di un’intera comunità alla fiaccolata è un segno tangibile del sostegno a tutte quelle realtà associative, donne e uomini, ragazze e ragazzi, che ogni giorno lottano contro il malaffare” ha affermato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Il fenomeno mafioso, espressione di una cultura di morte

“Quegli attentati furono la risposta di Cosa Nostra a una Chiesa che non taceva di fronte alle ingiustizie e alle violenze mafiose. Una Chiesa che in molte sue espressioni ha risposto positivamente in questi anni alle minacce e intimidazioni, mettendosi in gioco. E tuttavia permangono certi eccessi di prudenza, certe rigidità. Ecco allora la necessità di continuare a saldare Cielo e Terra, dimensione spirituale e impegno sociale, denunciando con parole e fatti conseguenti non solo le mafie ma tutte le forme di ‘mafiosità’ che spianano la strada al potere mafioso. È l’impegno a cui richiama Papa Francesco. Un Papa che, di fronte ai famigliari delle vittime, ha chiesto ‘in ginocchio’ ai mafiosi di convertirsi, poi ha denunciato la mafia come ‘adorazione del male’ e scomunicato i suoi membri e complici” ha commentato Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera contro le mafie.

“Sono trascorsi trent’anni dagli attentati terroristici a sfondo mafioso avvenuti in contemporaneità all’ingresso del nostro Vicariato e nella chiesa di San Giorgio in Velabro. Come Diocesi di Roma riteniamo sia fondamentale non dimenticare quanto accaduto. Infatti il fenomeno mafioso, quale espressione di una cultura di morte, deve essere decisamente contrastato affermando il rispetto per la presidenza della Repubblica attraverso i principi della legalità. La nostra società, a distanza di trent’anni dai fatti di cui intendiamo fare memoria con il Comune di Roma e l’Associazione Libera, ha ancora oggi bisogno di essere risanata dalla violenza, dalla corruzione, dalle estorsioni, dal traffico illecito di stupefacenti e di armi, dalla tratta di esseri umani. A tale riguardo, è necessario incrementare le attività di tutela delle vittime, prevedendo assistenza legale e sociale di questi nostri fratelli e sorelle in cerca di pace e di futuro. In questo senso intendiamo ribadire la prossimità delle nostre comunità parrocchiali e del Vicariato di Roma a quanti patiscono situazioni di ingiustizia e invocano speranza per un mondo migliore” ha dichiarato il Cardinale Angelo De Donatis, vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.