Il ministro della Salute egiziano: “Ci auguriamo di poter avviare presto una proficua collaborazione in ambito clinico”.
“Formazione e ricerca”: questi sono gli aspetti che Khaled Abdel Ghaffar il ministro della Salute egiziano ha dichiarato di voler condividere in una collaborazione con il Policlinico Gemelli romano.
“E’ un piacere per noi visitare questo che è tra i primi ospedali al mondo – ha aggiunto il ministro – ci auguriamo di poter avviare presto una proficua collaborazione in ambito clinico“.
Promossa da Eni ed Eni Foundation, nell’ambito dei programmi di cooperazione sulla salute presso i Paesi nei quali è attivamente presente, la visita del rappresentante del governo egiziano – all’indomani della Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazione tenutasi alla Farnesina e dell’arrivo in italia di Patrick Zaki – sembra voler sottolineare maggiormente i rapporti tra Italia ed l’Egitto.
Il ministro Ghaffar è stato ricevuto dai vertici del Policlinico: il dg Marco Elefanti, il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Sacro Cuore Antonio Gasbarrini e il direttore scientifico della fondazione Agostino Gemelli Irccs Giovanni Scambia.
L’attenzione della delegazione governativa egiziana si è concentrata sull’attività oncologica del Policlinico, anche se il Gemelli “è al momento uno dei principali nosocomi italiani con un’offerta di salute a 360 gradi” – ha commentato Gasbarrini. Ma è indubbio che siano le cure oncologiche il fiore all’occhiello dell’ospedale. “Nella classifica stilata ogni anno da Newsweek – ha concluso il preside – siamo al 37° posto nel mondo e tra i primi dieci in Europa“.
“In Egitto – ha fatto eco il ministro Ghaffar – abbiamo eccellenti team di ricerca in diversi campi come l’oncologia pediatrica, con il Children’s Cancer Hospital Egypt 57357 che è il più grande ospedale dedicato all’oncologia pediatrica del mondo, l’oncologia, le patologie correlate dall’epatite C. Abbiamo adottato un programma nazionale sul tumore della mammella e anche in questo settore siamo alla ricerca di collaborazioni. Molto importante anche il nostro programma di trapianto di midollo per talassemia”.
Sotto il profilo sanitario, i rapporti con Il Cairo non sono certo una novità: “Abbiamo già in atto molte collaborazioni di ricerca con l’Egitto – ha sottolineato Scambia – e condividere dei pathway educazionali comuni è la base per lavorare insieme ai trial”. E proprio sui clinical trial, lo scorso anno, nel Paese del Golfo, una nuova legge è entrata in vigore, mentre il Nasser Institute Hospital è stato trasformato in un centro di ricerca.