Roma, il Tribunale assolve il bidello dall’accusa di violenza ma la Procura impugna la sentenza
Il bidello è assolto dal Tribunale: “Ha solo sfiorato la studentessa“. Ma la Procura impugna la sentenza.
Saranno state le reazioni praticamente unanimi di protesta e sbigottimento, rabbia e delusione per l’assoluzione del bidello del Rossellini che ha toccato, involontariamente e per troppo poco tempo, secondo il Tribunale, una studentessa minorenne.
O sarà, invece, che quel verdetto di assoluzione “perché il fatto non costituisce reato“, proprio non è andato giù ai magistrati che hanno costruito il loro impianto accusatorio.
Sia quel che sia, la Procura di Roma ha deciso di impugnare la sentenza emessa dal Tribunale. Secondo il pm, che aveva chiesto la condanna dell’imputato, quella sentenza “si presta a censura, essendo incorsa in errore nella valutazione delle prove acquisite, nella ricostruzione del fatto contestato e nella valutazione circa la sussistenza dell’elemento soggettivo”.
Per la procura il reato, invece, c’è stato eccome e cerca un dibattimento in appello
Tradotto, significa che, per il tribunale, quella manciata di secondi in cui la mano del bidello si è posata sulla studentessa – tra i 5 e i 10, secondo la giovane – non sono sufficienti per perpetrare una molestia e che il gesto era privo di “concupiscenza” e di volontà di offendere. Questi, secondo l’accusa, sono gli errori di valutazione compiuti dai togati.
Per la Procura, quell’azione “che dura tra i cinque ed i dieci secondi” non sarebbe affatto trascurabile e, a riprova della propria tesi, si rifà alla testimonianza dell’amica della giovane vittima “che, senz’altro sbagliando nella percezione ma sicuramente fuorviata dal fatto che non si è trattato di un gesto di durata trascurabile, lo colloca invero nell’arco temporale di trenta secondi”.
Insomma, per quanto poco possa essere durato quel gesto, non è parso così innocente alla testimone, al punto che la sua percezione del tempo è andata ben oltre quello effettivamente occorso al bidello per quella sua manifestazione goliardica, per dirla con il Tribunale di Roma. Alla ragazza che aveva assistito al fatto, è parso che quel toccare durasse almeno 30 secondi, un’esagerazione alla prova dei fatti, ma che sottolinea, invece, l’intensità dell’azione, così come percepita dalla vittima e dalla giovane testimone.