Confermate le condanne per 11 imputati coinvolti nell’assalto alla sede Cgil nel corso della manifestazione no green pass del 2021.
È stato confermato in Appello l’impianto accusatorio per gli undici imputati coinvolti nell’assalto alla sede della Cgil avvenuto nel corso della manifestazione no green pass del 9 ottobre del 2021 a Roma. Gli imputati avevano optato per il rito abbreviato in primo grado.
Al processo si è arrivati dopo l’inchiesta della procura di Roma con la pm Gianfederica Dito e il procuratore aggiunto Michele Prestipino.
La prima sentenza era stata emessa nel luglio di un anno fa dal gup della Capitale per sei imputati, mentre lo scorso gennaio erano arrivate altre due sentenze, sempre in rito abbreviato, per devastazione e resistenza, con altre cinque condanne.
I giudici della prima sezione penale della Corte d’Appello della Capitale hanno confermato le condanne per 9 degli imputati con pene fino a sei anni, tra gli altri, Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, e Massimiliano Ursino, leader palermitano di Forza Nuova.
Inoltre, hanno ridotto lievemente la pena per Mirko Passerini che passa da cinque anni e mezzo a cinque anni e quattro mesi e per Claudio Toia, appartenente al gruppo ultras juventino ‘Antichi valori’ e considerato dagli inquirenti vicino al movimento di estrema destra Forza Nuova, che passa da sette anni e due mesi a cinque anni e quattro mesi.
Nel mentre, prosegue il processo con rito ordinario che vede imputati, tra gli altri, i leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore e l’ex Nar Luigi Aronica che, oltre a devastazione aggravata in concorso e resistenza, sono accusati anche di istigazione a delinquere.